Nel mondo aziendale in continua evoluzione, le imprese sono costantemente alla ricerca di modi per ottenere un vantaggio competitivo e mantenere il passo con i cambiamenti rapidi del mercato. Tra le strategie più efficaci adottate da molte aziende si trova l'abilità di sfruttare il meglio di entrambi i mondi: le risorse interne e i consulenti aziendali esterni.
La forza delle risorse interne
Le risorse interne rappresentano il cuore pulsante di un'azienda. Sono i dipendenti, i processi consolidati e la conoscenza approfondita dell'azienda stessa. Questi sono i pilastri su cui si basa la continuità operativa e la cultura aziendale. Ecco alcune delle ragioni per cui le risorse interne sono così importanti:
-Conoscenza profonda: Le risorse interne conoscono l'azienda dall'interno, comprendono i processi e la cultura aziendale, il che è essenziale per una gestione efficace e coerente.
-Stabilità: Le risorse interne forniscono una base stabile per le operazioni aziendali quotidiane, garantendo che l'azienda sia in grado di mantenere una solida posizione nel mercato.
-Impegno: I dipendenti interni spesso dimostrano un forte impegno per l'azienda e sono motivati a contribuire al suo successo a lungo termine.
L'expertise dei consulenti esterni
D'altra parte, i consulenti aziendali esterni portano con sé una vasta esperienza, competenze specializzate e una prospettiva obiettiva. La loro presenza può aprire nuove porte e offrire opportunità di crescita che potrebbero non essere accessibili con le sole risorse interne. Ecco perché i consulenti esterni sono altrettanto importanti:
-Expertise specializzata: I consulenti esterni sono esperti in settori specifici o problemi aziendali, offrendo competenze specializzate che possono affrontare sfide complesse.
-Flessibilità: Gli esperti esterni possono essere assunti su base contrattuale solo quando necessario, riducendo così i costi fissi e garantendo l'accesso a expertise di alto livello solo quando serve.
-Prospettiva esterna: I consulenti esterni portano una visione obiettiva e fresca su questioni aziendali, aiutando a identificare aree di miglioramento o nuove opportunità.
La sintesi perfetta
L'arte di combinare risorse interne e consulenti esterni sta nel saper sfruttare al meglio entrambe le risorse per il bene dell'azienda. Ecco come questa combinazione può portare al successo:
-Complementarietà: Le risorse interne e i consulenti esterni possono colmare le reciproche lacune. Le risorse interne offrono stabilità e conoscenza interna, mentre i consulenti esterni portano expertise specializzate e nuove prospettive.
-Flessibilità strategica: Questa combinazione consente all'azienda di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato o alle sfide emergenti, senza l'onere dei costi fissi eccessivi.
-Apprendimento continuo: I consulenti esterni possono anche svolgere un ruolo importante nella formazione delle risorse interne, trasferendo conoscenze specializzate e migliorando le competenze esistenti.
-Innovazione: La collaborazione tra risorse interne e consulenti esterni favorisce l'innovazione, portando a nuovi prodotti, servizi e processi.
La combinazione di risorse interne e consulenti aziendali esterni è un approccio strategico che può consentire alle aziende di raggiungere il successo sostenibile. La chiave sta nell'equilibrare saggiamente l'expertise, la flessibilità e la conoscenza interna ed esterna per affrontare le sfide del mercato in rapida evoluzione. Questo modello di collaborazione è un investimento nell'adattabilità e nell'innovazione, due elementi chiave per prosperare nel mondo degli affari moderno.
La combinazione di risorse interne e consulenti esterni è l'arte di sfruttare al meglio entrambi i mondi aziendali. È la chiave per l'innovazione e il successo sostenibile
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Nome del Processo: Elaborazione Ordine di Acquisto
Obiettivo: Ricevere, elaborare e soddisfare gli ordini di acquisto dei clienti in modo efficiente ed efficace.
Fase 1: Ricezione dell'ordine
1.1. Il cliente invia l'ordine di acquisto tramite il sito web dell'azienda.
1.2. L'ordine viene automaticamente inoltrato al team delle vendite.
Fase 2: Convalida dell'ordine
2.1. Il team delle vendite esamina l'ordine per verificare che tutti i dettagli siano completi e corretti.
2.2. Se l'ordine è incompleto o presenta errori, il team delle vendite contatta il cliente per chiarimenti o correzioni.
Fase 3: Controllo dell'inventario
3.1. Il team delle vendite verifica l'inventario per assicurarsi che i prodotti ordinati siano disponibili.
3.2. Se i prodotti sono disponibili, vengono riservati per l'ordine.
Fase 4: Elaborazione dell'ordine
4.1. L'ordine viene inoltrato al team di magazzino per l'imballaggio e la preparazione per la spedizione.
4.2. I prodotti vengono prelevati dall'inventario e accuratamente confezionati.
Fase 5: Spedizione dell'ordine
5.1. L'ordine confezionato viene consegnato al corriere o al servizio di spedizione.
5.2. Viene generato un numero di tracciamento per consentire al cliente di monitorare lo stato della spedizione.
Fase 6: Comunicazione al cliente
6.1. Il cliente riceve una notifica di spedizione con le informazioni di tracciamento.
6.2. Se ci sono problemi di consegna o ritardi, il team delle vendite comunica con il cliente per fornire assistenza.
Fase 7: Ricezione da parte del cliente
7.1. Il cliente riceve l'ordine e conferma la ricezione.
7.2. Se il cliente riscontra problemi o danni durante la ricezione, comunica con il team delle vendite per richiedere assistenza o resi.
Fase 8: Registrazione e archiviazione
8.1. Tutti i dettagli relativi all'ordine, inclusi dati del cliente, prodotti, data di spedizione e stato di pagamento, vengono registrati nel sistema aziendale.
8.2. L'ordine viene archiviato in modo che possa essere consultato per riferimenti futuri e scopi contabili.
Fase 9: Monitoraggio delle performance
9.1. L'azienda monitora le prestazioni del processo di elaborazione dell'ordine utilizzando indicatori chiave di performance (KPI) come tempi di evasione degli ordini, accuratezza delle spedizioni e feedback dei clienti.
Fase 10: Miglioramento continuo
10.1. Sulla base dei dati raccolti e dei feedback dei clienti, l'azienda apporta costantemente miglioramenti al processo per aumentare l'efficienza e la soddisfazione del cliente.
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Ecco alcune possibili inefficienze nel processo di ricevimento e spedizione della merce, insieme a possibili soluzioni:
Inefficienza 1: Errori di inserimento dati
Possibile causa: Gli errori umani durante l'inserimento dei dati dell'ordine possono portare a spedizioni errate o ritardi.
Possibile soluzione: Automatizzare il processo di registrazione degli ordini per ridurre gli errori umani. Utilizzare software di gestione degli ordini che verifichi automaticamente i dati dell'ordine e notifichi in caso di discrepanze.
Inefficienza 2: Tempi di elaborazione lunghi
Possibile causa: Il tempo necessario per esaminare, confermare e preparare gli ordini potrebbe essere eccessivo.
Possibile soluzione: Implementare una migliore pianificazione e gestione del magazzino per ridurre i tempi di preparazione. Utilizzare sistemi di gestione dell'inventario che segnalino in tempo reale la disponibilità dei prodotti.
Inefficienza 3: Scorte eccessive o insufficienti
Possibile causa: Difficoltà nel monitorare l'inventario potrebbero portare a scorte eccessive di alcuni prodotti e scorte insufficienti di altri.
Possibile soluzione: Utilizzare un sistema di gestione dell'inventario automatizzato che tenga traccia delle scorte in tempo reale e generi automaticamente ordini di riassortimento quando è necessario.
Inefficienza 4: Comunicazione limitata con i clienti
Possibile causa: I clienti potrebbero sentirsi frustrati se non ricevono aggiornamenti regolari sullo stato dei loro ordini.
Possibile soluzione: Implementare un sistema di notifiche automatiche che informi i clienti sullo stato dell'ordine, inclusi aggiornamenti sulla spedizione e dettagli di tracciamento.
Inefficienza 5: Mancanza di formazione del personale
Possibile causa: Il personale potrebbe non essere adeguatamente formato per gestire gli ordini e l'inventario in modo efficiente.
Possibile soluzione: Fornire formazione regolare al personale su come utilizzare i sistemi aziendali e seguire i processi in modo efficace. Assicurarsi che il personale sia a conoscenza delle procedure di gestione dell'inventario e dell'elaborazione degli ordini.
Inefficienza 6: Processi manuali ridondanti
Possibile causa: L'uso eccessivo di processi manuali potrebbe essere lento e suscettibile di errori.
Possibile soluzione: Automatizzare i processi inutili o ridondanti, ad esempio l'invio di notifiche di spedizione ai clienti. Utilizzare un sistema di gestione degli ordini che integri tutti i processi in un'unica piattaforma.
Inefficienza 7: Mancanza di feedback dei clienti
Possibile causa: L'azienda potrebbe non raccogliere o analizzare il feedback dei clienti, perdendo l'opportunità di migliorare.
Possibile soluzione: Implementare un sistema di raccolta e analisi del feedback dei clienti per identificare problemi e suggerimenti per miglioramenti.
Ogni inefficienza dovrebbe essere esaminata attentamente per identificare le cause sottostanti e trovare soluzioni appropriate. La mappatura dei processi aziendali può essere utile per identificare e risolvere queste inefficienze, in quanto offre una visione chiara di come ogni fase del processo è collegata e dove possono verificarsi problemi.
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Francesco Cacchiarelli commercialista e business partner
Iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Viterbo, al numero 084 sezione A, anzianità 1989
Iscritto nel Registro dei Revisori Legali MEF, al numero 103287 sezione A, anzianità 1999
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Nel mondo competitivo degli affari, la strategia di prezzo di un prodotto è un elemento chiave che può fare la differenza tra il successo e il fallimento. Due fattori cruciali che influenzano la determinazione del prezzo di un prodotto sono il branding e la distribuzione. In questo articolo, esploreremo come il brand e la rete di distribuzione possano avere un impatto significativo sul prezzo di un prodotto, utilizzando un esempio concreto per illustrare questa dinamica.
L'acqua minerale Sant'Anna vs. L'acqua Blues di Eurospin: Un confronto interessante
Per comprendere meglio l'importanza del branding e della distribuzione, prendiamo in considerazione l'acqua minerale Sant'Anna e l'acqua Blues di Eurospin. Entrambe queste acque hanno caratteristiche simili: sono a bassa mineralizzazione e provengono dalla stessa fonte, la fonte Rebruant. Sono perfino imbottigliate dalla stessa azienda, Fonti di Vinadio. In termini di prodotto, le differenze sono minime.
Tuttavia, il prezzo racconta una storia diversa. Una bottiglia da 1,5 litri di Sant'Anna ha un costo di circa 0,44€, mentre l'acqua Blues di Eurospin costa solo circa 0,25€. Questa differenza di prezzo solleva una domanda fondamentale: perché?
La potenza del Branding
Da un lato, il brand ha un impatto significativo sul prezzo di un prodotto. Il brand Sant'Anna ha costruito una reputazione di qualità che giustifica un prezzo più elevato. Questa reputazione è stata ottenuta attraverso una strategia di branding efficace e coerente che ha instillato fiducia nei consumatori. Il marchio Sant'Anna è diventato sinonimo di purezza e affidabilità, il che permette di adottare un prezzo premium.
L'influenza della Distribuzione
Dall'altro lato, la distribuzione è una leva potente per determinare il prezzo di un prodotto. Eurospin, con la sua vasta rete di punti vendita, è in grado di offrire l'acqua Blues a un prezzo inferiore. Inoltre, vendendo il prodotto sotto il proprio brand, Eurospin può evitare intermediari, riducendo così i costi complessivi. Questo gli consente di offrire l'acqua a un prezzo molto competitivo, conquistando un segmento di mercato più orientato verso l'acquisto basato sul prezzo.
Branding e Distribuzione come elementi chiave del prezzo
L'esempio dell'acqua minerale Sant'Anna e dell'acqua Blues di Eurospin mette in evidenza l'importanza del branding e della distribuzione nel determinare il prezzo di un prodotto. Un brand forte può giustificare un prezzo premium, mentre una rete di distribuzione efficace può consentire prezzi più competitivi. Gli imprenditori e i responsabili delle decisioni aziendali devono essere consapevoli di come queste due leve possano influenzare la strategia di prezzo e devono bilanciare accuratamente questi fattori per raggiungere il successo nel mercato. La combinazione giusta di branding e distribuzione può aprire porte a nuove opportunità e fidelizzare i clienti, garantendo così una crescita sostenibile.
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L'ignoranza nella governance aziendale rappresenta una minaccia crescente, con soluzioni superficiali e una presunzione di poter replicare strategie passate. Affrontare questa sfida è cruciale per la sopravvivenza aziendale.
Inconsapevolezza e ignoranza
Molte aziende si trovano in uno stato di inconsapevolezza, incapaci di riconoscere lacune fondamentali. L'ignoranza spaventosa nell'adozione di pratiche e l'assenza di basi solide mettono a rischio la stabilità aziendale.
Strategia chiara e definizione dei ruoli: Il primo pilastro
Il primo passo per colmare queste lacune è stabilire una strategia aziendale chiara e definire ruoli precisi. Questo previene sovrapposizioni e tensioni, creando una base solida per il successo aziendale.
L'eterno alibi: "È difficile"
L'abitudine a utilizzare l'alibi dell'impossibilità è un ostacolo da superare. Affrontare le sfide richiede coraggio e un cambio di mentalità. "È difficile" non può essere una giustificazione per evitare il necessario cambiamento.
Azioni concrete per colmare le lacune
-Audit e valutazione continua
Un'analisi approfondita delle competenze attuali e delle lacune è fondamentale. L'audit costante identifica aree di miglioramento.
-Formazione e sviluppo
Investire nella formazione continua è un passo essenziale. Mantenere le competenze del team al passo con le evoluzioni del settore è vitale.
-Collaborazione e trasparenza
Una cultura di collaborazione e trasparenza favorisce la condivisione di conoscenze. Un team informato è un team più forte.
Quantificare il costo della mancata competenza
Misurare il costo finanziario della mancanza di competenze è il secondo passo. Questa analisi fornisce una prospettiva finanziaria chiara, rafforzando la necessità di investire nella formazione.
Ricerca della figura adeguata: Un investimento saggio
La ricerca della figura giusta è una parte cruciale del processo. Valutare attentamente le competenze richieste e considerare consulenti esterni quando necessario offre flessibilità e vantaggi immediati.
Obiettivi e incentivi per massimizzare il rendimento
Dopo l'integrazione della nuova figura, definire obiettivi chiari e incentivi allineati assicura una collaborazione efficace.
Monitorare, misurare, adeguare: Il ciclo continuo
Monitorare costantemente l'andamento, misurare il ritorno sugli investimenti e adattare la formazione alle esigenze emergenti è fondamentale. Questo ciclo continuo crea una sinergia di successo.
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L'imprenditore moderno riconosce che investire in competenze e formazione è la chiave del successo. La combinazione di una strategia chiara, valutazione finanziaria, selezione accurata e formazione continua crea una formula vincente per il futuro aziendale.
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“Le aziende prestano troppa attenzione a quanto costa fare certe cose. Dovrebbero preoccuparsi di più di quanto costa non farle” - Philip Kotler
Il caro vita fa frenare i consumi. L’erosione del potere d’acquisto e dei risparmi inizia a incidere sulla spesa delle famiglie che, se non ci saranno inversioni di tendenza, dovrebbe diminuire nel secondo semestre di -3,7 miliardi rispetto ai primi sei mesi dell’anno.
È quanto emerge dalle previsioni elaborate dal Centro Europa Ricerche per Confesercenti.
A causa della frenata del secondo semestre, a fine anno la crescita complessiva della spesa delle famiglie dovrebbe attestarsi sul +0,8%, contro il +4,6% dello scorso anno. A penalizzare le scelte di consumo una combinazione di fattori. In primo luogo, il lungo periodo di alta inflazione, che ha ridotto la capacità di spesa degli italiani: il rientro è in atto, ma è meno veloce di quanto atteso, con un aumento tendenziale dei prezzi che ad agosto si è confermato ancora sopra la soglia del 5% (+5,4%). All’erosione del potere d’acquisto si aggiunge quella dei risparmi, utilizzati dalle famiglie nella prima fase dell’aumento dei prezzi per mantenere i livelli di consumo precedenti: un margine di manovra che, dopo quasi due anni di corsa dei prezzi, si è ormai fortemente ridotto.
A frenare i consumi anche l’aumento dei tassi di interesse portato avanti dalla BCE, ormai giunta al decimo rialzo consecutivo: una decisione presa per contrastare l’inflazione, ma che purtroppo influenza negativamente la capacità di spesa delle famiglie – in particolare di quelle con un mutuo a tasso variabile – impattando sulla crescita complessiva dell’economia. L’aumento dei tassi di interesse arriva inoltre in quadro di rapido peggioramento dell’economia. I fattori propulsivi della ripresa post pandemica si stanno spegnendo, con un forte indebolimento, in particolare, degli impulsi provenienti da esportazioni e investimenti, il cui contributo alla crescita del PIL è in calo.
La variazione del Prodotto interno lordo torna quindi a dipendere in massima parte dalla dinamica dei consumi, purtroppo in rallentamento. La quota complessiva dei consumi sul PIL dovrebbe attestarsi al 59,3%, dal 59,8% dello scorso anno, ma al netto dell’inflazione darebbe un contributo reale del 58,4%, il più basso dall’inizio del secolo (nel 2000 era il 59,9%).
Nel complesso, questi andamenti abbasserebbero la crescita del PIL del secondo semestre al +0,1%, dall’+1,2% del primo semestre. Su base annua la crescita 2023 si arresterebbe quindi allo 0,7%, contro l’1% fissato come obiettivo nel DEF.
Invertire la tendenza è possibile, me occorre agire tempestivamente. Per riportare la crescita in linea con gli obiettivi occorrerebbe una maggiore crescita dei consumi di 4 miliardi nel secondo semestre, con contributo alla crescita del PIL che salirebbe da 0,6 a 0,9 punti. Considerando che la propensione al consumo è oggi pari al 93%, questo aumento di spesa potrebbe essere ottenuto detassando per 4,3 miliardi le tredicesime. Un minor introito che però verrebbe parzialmente recuperato: la maggiore crescita e la maggiore spesa per consumi generate dalla detassazione delle tredicesime porterebbero ad un aumento di gettito di 1,3 miliardi, riducendo il costo del provvedimento per il bilancio pubblico a 3 miliardi.
Comunicato stampa
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Comunicato Stampa N° 143 del 15/09/2023
Il Ministero dell’economia e delle finanze comunica che nei mesi gennaio-luglio 2023 le entrate tributarie e contributive sono state rispettivamente pari a 309.164 milioni di euro e 152.836 milioni di euro, registrando una variazione complessiva del +6,9% (+30.913 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Tale andamento è in linea con quanto già indicato nel DEF e incorporato nel calcolo dei tendenziali contenuti nel suddetto documento.
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I dati qui presentati incorporano la revisione dei conti nazionali annuali relativa al triennio 2020-2022, effettuata per tenere conto delle informazioni acquisite dall’Istat dopo la stima pubblicata lo scorso aprile. In particolare, le stime dell’anno 2021 incorporano i dati definitivi sui risultati economici delle imprese e quelli completi relativi all’occupazione.
Nel 2022 il Pil ai prezzi di mercato risulta pari a 1.946.479 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di 37.325 milioni rispetto alla stima di aprile scorso. Per il 2021 il livello del Pil
risulta rivisto verso l’alto di 34.670 milioni di euro.
Nel 2022 il tasso di variazione del Pil in volume è pari a 3,7%, invariato rispetto alla stima di aprile. Sulla base dei nuovi dati, nel 2021 il Pil in volume è aumentato dell’8,3%, al rialzo di 1,3 punti percentuali rispetto alla stima di aprile.
Nel 2022 gli investimenti fissi lordi sono aumentati in volume del 9,7%, i consumi finali nazionali del 3,9%, le esportazioni di beni e servizi del 9,9% e le importazioni del 12,4%.
Il valore aggiunto in volume nel 2022 è diminuito dello 0,2% nell’industria in senso stretto e del 2,1% nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, mentre è aumentato del 10,1% nelle costruzioni e del 4,5% nel settore dei servizi.
L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è pari nel 2022 a -8,0% (-8,8% nel 2021), invariato rispetto alla stima pubblicata ad aprile. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è pari a -3,8% del Pil.
Il commento
La stima aggiornata dei conti economici nazionali conferma il tasso di crescita del Pil in volume nel 2022, pari al 3,7%, a fronte di una crescita dell’8,3% nel 2021, al rialzo di 1,3 punti percentuali rispetto alle stime diffuse ad aprile 2022 (si veda la Nota informativa allegata a questo comunicato). Dal lato della domanda, a trainare la crescita del Pil nel 2022 è stata la domanda interna, mentre la domanda estera e la variazione delle scorte hanno fornito contributi negativi. Dal lato dell’offerta di beni e servizi, si confermano la contrazione in agricoltura e gli aumenti consistenti del valore aggiunto nelle costruzioni e nella maggior parte dei comparti del terziario. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è risultato pari al -8% del Pil, in miglioramento rispetto al 2021, soprattutto per effetto del buon andamento delle entrate e del più contenuto aumento delle uscite.
Comunicato stampa ISTAT 22 settembre 2023
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Con riferimento ai tassi applicati sui mutui per acquisto abitazioni, l’ABI segnala che negli ultimi 4 mesi il tasso medio sui mutui a tasso fisso è diventato sempre più inferiore a quello dei mutui a tasso variabile. In particolare, a luglio 2023 il tasso sui mutui a tasso fisso è stato il 4,04% rispetto al 4,59% di quelli a tasso variabile; a giugno 2023 4,13% rispetto a 4,47%; a maggio 2023 4,15% rispetto 4,40%; ad aprile 4,06% rispetto 4,33%.
Tassi sui mutui a tasso fisso inferiori o in linea con i mutui a tasso variabile si erano registrati anche nel 2020 e 2021: i mutui a tasso fisso sottoscritti nel 2020 mantengono un tasso medio dell’1,31% e quelli sottoscritti nel 2021 dell’1,40%, nonostante gli aumenti dei tassi BCE.
I mutui a tasso fisso, in una fase di rialzo dei tassi di interesse, mantengono la rata di rimborso costante e quindi permettono di non subire gli effetti determinati da tali rialzi.
Il mutuo è un prestito sottoscritto per un periodo molto lungo e quindi è necessario valutare le diverse offerte sul mercato per scegliere la tipologia più adatta alle proprie esigenze.
In particolare, nella scelta del mutuo occorre valutare la propria capacità reddituale, attuale e prospettica, oltre a considerare l’evoluzione futura dei tassi di interesse.
Roma, 18 settembre 2023
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