Recupera la tua liquidità ottimizzando la gestione del magazzino (e degli acquisti) perchè il magazzino assorbe risorse finanziarie non solo per la sua consistenza ma anche per i costi correlati alla sua gestione.

Spesso entro in aziende che hanno problemi di liquidità e hanno un magazzino (stra)pieno.

Avere eccedenze di rimanenze comporta un immobilizzo di denaro, una serie di costi e dei dispendiosi rischi come ad esempio quelli dell’obsolescenza delle merci, del loro furto, dei rischi di distruzione e deprezzamento, tutte circostanze che hanno pesanti ripercussioni sulla liquidità aziendale e sugli utili.

L’obiettivo principale sarebbe invece quello di avere solo il giusto livello di rimanenze acquistata al giusto prezzo tecnicamente “scorta ottima minima”.

Ti voglio raccontare la storia di Fabio amministratore di una azienda commerciale della provincia di Siena. Fabio mi telefona una calda giornata di agosto e mi dice di aver quasi esaurito tutta la sua liquidità e che l’azienda sta iniziando ad avere reali problemi nel rispetto degli impegni anche di breve periodo.

Dopo un’accurata analisi effettuata con l’imprenditore e il suo reparto contabile si è constatato l'esistenza di un magazzino sproporzionato per il fatturato e per le reali esigenze dell'azienda che faceva registrare anche una lenta rotazione dello stesso. Sono poi emersi tutta una seri di errori nelle politiche di approvvigionamento attuate fino a quel momento.

Nonostante infatti una diminuzione del fatturato L'ufficio acquisti aveva continuato a rispettare il budget degli acquisti di inizio anno visto che nessuno lo aveva più modificato, aggiornato e monitorato il tutto per circa 360mila euro di liquidità congelata per merce che non si riusciva a vendere.
Per di più l’ufficio acquisti aveva anche comprato “male” perché continuava a rifornirsi dai soliti fornitori abituali che applicavano condizioni di acquisto sempre meno favorevoli rispetto al mercato e ai concorrenti tradendo il vecchio adagio che vuole che “il guadagno nelle aziende commerciali non si ha quando si vende ma quando si acquista”.

Risultavano poi finite nel dimenticatoio circa 240mila euro di merci ordinate l’anno precedente per un importante cliente coreano per un ordine che era poi saltato.

Il primo immediato intervento si è concentrato sull’aggiornare le procedure di rifornimento, il budget di acquisto, e di andare a cercare sul mercato le migliori condizioni di acquisto possibili.
Si è anche imposto il divieto di eseguire nuovi acquisti se non a fronte di ordini specifici di vendita.

Si è poi provveduto poi a buttare fuori i 600mila euro di merce dimenticata o non venduta svendendo con uno sconto del 50% che ha permesso all’azienda di recuperare un po’ di liquidità ma soprattutto ha permesso di sgombrare fisicamente il magazzino di tutta una serie di articoli fermi che perdevano di valore ogni giorno.

Si è deciso di dividere le merci in due grandi macrocategorie:
-articoli ad alta rotazione;
-articoli a bassa rotazione che vanno controllati settimanalmente.

Infine si è passati a calcolare:
-l'indice di rotazione di ogni prodotto;
-i tempi medi di approvvigionamento;
-determinare di ogni prodotto il livello minimo di scorta sotto il quale scattava l'ordine successivo al miglior prezzo di mercato.

Infine si è provveduto a dividere le merci in due grandi categorie:
-articoli ad alta rotazione
-articoli a bassa rotazione che andavano controllati settimanalmente, in quanto articoli fermi in magazzino

Tutti questi processi sono stati informatizzati ricorrendo a delle procedure software personalizzate che sono state acquistate beneficiando del credito di imposta del 50% previsto per l'acquisto di bene strumentali immateriali nuovi allegato B.

Nel giro di sei mesi – facendo tesoro degli errori passati e adottando la nuova politica di pianificazione, analisi, controllo, monitoraggio e gestione del magazzino, l'azienda ha efficientato il suo magazzino, aumentato la sua liquidità immediata e cominciato a guadagnare molto di più.

Visto che Fabio poi ci ha preso gusto a “guadagnare liquidità” dal suo importante magazzino, abbiamo preso contatti con una società fintech per trovare una soluzione che ci permetta di cartolarizzare parte del magazzino (inventory monetization), emettendo crediti trasferibili attraverso il modello della catena a blocchi (block chain) avvalendoci in buona sostanza di una nuova soluzione fintech già utilizzata soprattutto dalle imprese che producono beni come il Parmigiano Reggiano, che hanno lunghi tempi di stagionatura, oppure le Cantine di prestigiosi vini italiani.
Ma questo ve lo racconterò in una prossima puntata.

"La frase più pericolosa in assoluto è: Abbiamo sempre fatto così" - Grace Murray Hopper

 

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#ridurre il tempo di permanenza dei prodotti in magazzino, adottare sistemi di rotazione degli stock, monitorare la domanda dei clienti e razionalizzare i processi di acquisto.

 

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Francesco Cacchiarelli economista di impresa

Iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Viterbo, al numero 084 sezione A, anzianità 1989

Iscritto nel Registro dei Revisori Legali MEF, al numero 103287 sezione A, anzianità 1999

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