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Dal 26 giugno 2014, a seguito della pubblicazione sulla sulla G.U. n. 146 del decreto del MEF 17 giugno 2014 che ridefinisce le modalità di assolvimento degli obblighi fiscali relativi ai documenti informatici, in armonia con il Codice dell’Amministrazione Digitale e con le nuove disposizioni IVA in materia di fatturazione elettronica, sono in vigore le nuove disposizioni sulla conservazione elettronica.

I SIC - una volta conosciuti come "centrali rischi private" - sono le banche dati private consultate da banche e finanziarie per verificare affidabilità e puntualità nei pagamenti e servono per valutare l'opportunità di concedere credito al consumo, prestiti e finanziamenti in qualsiasi forma tecnica. L'attività dei SIC privati è disciplinata dal Codice di deontologia e di buona condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti. (Art.117 del Decreto Legislativo n.196/2003). Di seguito si riporta il contenuto dell'articolo 4 - Modalità di raccolta e registrazione dei dati

Comunicato stampa Presidenza del Consiglio del 29 ottobre 2014
 
Delrio: “Una nuova sfida da 44 miliardi per la crescita del Paese”

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega alla Coesione Territoriale, Graziano Delrio commenta con soddisfazione l’adozione da parte della Commissione Europea dell’Accordo di Partenariato 2014-20, presentato oggi a Bruxelles: “Un traguardo che corona questi ultimi mesi di lavoro e nello stesso tempo una sfida che l’Italia deve cogliere in pieno”.
“Abbiamo lavorato fianco a fianco, con la Commissione, per rendere il più possibile incisivo ed efficace questo contratto tra Europa e Italia per la crescita. – continua Delrio – L’Accordo di partenariato sui Fondi 2014-2020 punta sul rafforzamento del nostro Paese nell’ottica di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, secondo le strategie di Europa 2020 e contribuirà a riportare in equilibrio le aree svantaggiate. Solo per i fondi di coesione, Fesr e Fse, si tratta di 32,2 miliardi di euro di risorse comunitarie che, sommati al Feasr per lo sviluppo agricolo, al Feamp per gli affari marittimi e ai fondi Yei salgono a 44 miliardi, quindi un’occasione reale di crescita e di superamento dei gap tra le varie regioni del Paese. A queste risorse vanno aggiunte le risorse di cofinanziamento nazionale, pari a oltre 20 miliardi tra risorse statali e regionali, e vanno anche considerati gli oltre 7 miliardi che rafforzano la programmazione, nazionale e regionale, nelle regioni meno sviluppate, ma operano in complementarità con essa, nei cosiddetti programmi paralleli, per evitare di vincolare anche queste risorse ai rigidi target temporali dei programmi comunitari. Una possibilità per il Sud, come abbiamo detto nei giorni scorsi, di strutturarsi per attestarsi al traino della ripresa economica italiana”.
“L’accordo, costruito insieme a Amministrazioni centrali, Regioni, enti locali, società civile, è stato condotto in porto in partnership con la Commissione, con lo specifico obiettivo di superare le criticità che hanno reso complessa l’attuazione del precedente programma 2007-2014. La capacità amministrativa, il monitoraggio costante, la chiarezza degli obiettivi nazionali saranno al primo posto del nostro lavoro affinché siano produttive le risorse europee ed efficaci le scelte collegate”.

Sono obbligati alla tenuta della contabilità ordinaria, a prescindere dall'ammontare del fatturato, le società di capitali (SpA, Srl, Saa).

Il regime di contabilità ordinaria è obbligatorio per i soggetti sotto indicati:
  • Società di capitali ed enti commerciali soggetti ad IRES che svolgono attività commerciale (la contabilità ordinaria è obbligatoria indipendentemente dal volume di ricavi);
  • Imprese individuali e società di persone che hanno conseguito, nel periodo di imposta precedente, ricavi superiori a € 400.000 (se esercitano attività di servizi), € 700.000 (se esercitano altre attività) oppure hanno optato per il regime ordinario.
I soggetti obbligati alla tenuta della contabilità ordinaria devono tenere i seguenti registri contabili (art. 2214 c.c.):
  • Libri sociali (art. 2421 c.c.): libro dei soci; libro verbali assemblee; libro verbali consiglio di amministrazione o del consiglio di gestione; libro del collegio sindacale o del consiglio di sorveglianza o del comitato per il controllo sulla gestione (se esistenti); libro verbali comitato esecutivo (se esistente); libro delle obbligazioni e delle assemblee degli obbligazionisti (se sono stato emesse obbligazioni); libro degli strumenti finanziari (se emessi, art. 2447-sexies c.c.)
  • Libro giornale (art. 2214 e 2216 c.c.), deve indicare giorno per giorno le operazioni relative all’impresa
  • Libro degli inventari (art. 2214 e 2217 c.c.), deve contenere l’indicazione e la valutazione delle attività e delle passività relative all’impresa, l’inventario si chiude con il bilancio e con il contro dei profitti e delle perdite. L’inventario deve essere sottoscritto dall’imprenditore entro 3 mesi dal termine della presentazione della dichiarazione dei redditi
  • Registri obbligatori ai fini IVA (fatture di acquisto e fatture emesse)
  • Registro beni ammortizzabili (non sempre obbligatorio)
  • Registro riepilogativo di magazzino (non sempre obbligatorio)
  • Registri previsti per i dipendenti (libro paga; libro matricola; libro infortuni)
PASSAGGIO ALLA CONTABILITÀ ORDINARIA
Le imprese individuali e le società di persone che non raggiungono i limiti di fatturato per la contabilità ordinaria, possono comunque esercitare l’opzione nella dichiarazione IVA relativa all’anno precedente o nella dichiarazione di inizio attività. L’opzione ha effetto fino a revoca e comunque per almeno 3 anni per la scelta dei regime di determinazione dell’IVA e per almeno un anno per la scelta dei regimi contabili.

Vale comunque il comportamento concludente, l’articolo 1, DPR 10 novembre 1997, n. 442 stabilisce infatti che non è più prevista l’opzione preventiva obbligatoria in quanto sia l’opzione che la revoca di regime di determinazione dell’imposta o di regimi contabili si desumono:
  • dal comportamento concludente del contribuente;
  • dalle modalità di tenuta delle scritture contabili.

Disponibile nel sito l’elenco delle Manifestazioni d’interesse, presentate da pubbliche amministrazioni delle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia in esito al bando MIUR-MISE, che, in base alle valutazioni di ammissibilità e di merito effettuate, si sono collocate in graduatoria in posizione utile ai fini dell’individuazione dei fabbisogni di innovazione  al cui soddisfacimento potranno essere destinate le risorse finanziarie del Piano di Azione Coesione destinate all’intervento (150 milioni di euro).
I fabbisogni d’innovazione previsti dalle 42 Manifestazioni d’interesse selezionate saranno oggetto di una ripartizione tra il  MIUR e il MISE; i due Ministeri procederanno, ciascuno per la parte di competenza,  all’avvio di un “Dialogo tecnico con il mercato”. Qualora da tale confronto emerga l'impossibilità di reperire soluzioni di stato dell'arte, saranno avviate da ciascun Ministero, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, le procedure di Appalto precommerciale.
 
Fonte: sito web Ministero dello Sviluppo Economico

L' INI PEC (Indice Nazionale Indirizzi di Posta Elettronica Certificata) dei professionisti e delle aziende è un elenco pubblico di indirizzi PEC, realizzato in collaborazione dal MiSE,

dalle Camere di Commercio e dagli Ordini e Collegi professionali, consultabile liberamente tramite internet da tutti i cittadini senza necessità di registrazione.

Clicca qui per collegarti all' INI PEC per trovare su il territorio nazionale tutti gli indirizzi PEC

 

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Si ricorda che per le imprese iscritte in Camera di Commercio è OBBLIGATORIO comunicare una PEC attiva al Registro Imprese. Sanzioni previste fino a 2064 euro in caso di inadempimento.

A. Soggetti obbligati e termine
Entro il 1 ottobre 2020 tutte le imprese (società e imprese individuali attive e non sottoposte a procedure concorsuali, ecc.) devono aver iscritto nel Registro delle imprese un "domicilio digitale" ovvero (allo stato attuale della tecnologia) un indirizzo di Posta elettronica certificata (PEC) attivo e funzionante.

B. Sanzioni
In caso di inadempimento sono previste sanzioni amministrative fino ad un massimo di 2.064 euro.
In particolare da un minimo di 206 euro ad un massimo di 2.064 euro per le società, con pagamento in forma ridotta di euro 412 e da un minimo di 30 euro ad un massimo di 1.548 euro per le imprese individuali con pagamento in forma ridotta di 60 euro.

 

 

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Comunicato stampa ABI del 29 ottobre 2014
 
I dati relativi ai primi nove mesi del 2014 evidenziano la ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni. Dal campione ABI, composto da 84 banche, che rappresenta circa l’80% della totalità del mercato bancario italiano, emerge che tra gennaio e settembre 2014 l’ammontare delle erogazioni di nuovi mutui è stato pari a 17,705 miliardi di euro rispetto ai 13,681 miliardi dello stesso periodo del 2013. L’incremento su base annua è, quindi, del 29,4%.
L’ammontare delle nuove erogazioni di mutui nel 2014 è superiore anche al dato dei primi nove mesi del 2012, quando si attestarono sui 15,508 miliardi di euro.
Sono in aumento soprattutto i mutui a tasso variabile che rappresentano, nei primi nove mesi del 2014, il 79,4% delle nuove erogazioni complessive; tale valore era del 77,1% nello stesso periodo del 2013 e del 69,4% nei primi nove mesi del 2012.

Comunicato stampa Ministero dello Sviluppo Economico del 17 ottobre 2014
Il Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi ha firmato i primi tre provvedimenti di attuazione delle norme per la riduzione delle bollette elettriche, in particolare per le PMI, varate la scorsa estate con il decreto legge Competitività.
Un primo provvedimento, concertato con il Ministro dell’Ambiente Galletti e su cui si è espressa favorevolmente l’Autorità per l’energia, riguarda la rimodulazione volontaria degli incentivi all’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico. Il decreto consente ai produttori da fonti rinnovabili interessati a operazioni di rifacimento o ripotenziamento del sito di ottenere un prolungamento di sette anni del periodo di diritto agli incentivi,  con una conseguente riduzione dell’erogazione annua.
Un secondo decreto attiene alle modalità di erogazione degli incentivi al fotovoltaico da parte del Gestore dei servizi energetici – GSE Spa. Sulla base del provvedimento, ai produttori sarà riconosciuto, ogni anno, un acconto pari al 90%, calcolato sulla base della produzione effettiva dell’anno precedente, con saldo entro 60 giorni dall’invio delle misure sulla produzione effettiva e comunque entro il 30 giugno dell’anno successivo. Il decreto disciplina le modalità di calcolo dell’acconto, le verifiche che il GSE è tenuto ad effettuare per evitare erogazioni indebite e la periodicità dei pagamenti, differenziata sulla base della dimensione degli impianti. Il decreto consentirà di programmare e rendere più certe le erogazioni.
Un terzo decreto regolamenta la rimodulazione degli incentivi agli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW nell’arco dei venti anni, offrendo così ai produttori il quadro completo delle opzioni ai quali gli stessi produttori possono accedere.
Da queste prime misure ci si attende una riduzione degli oneri di incentivazione dell’energia elettrica da fotovoltaico e da altre fonti rinnovabili compresi in 500-700 milioni di euro l’anno, a partire dal 2015.
Si tratta dei primi risultati di un intervento di più ampio respiro, che comprende misure, in avanzata fase di definizione, per rendere più efficiente il mercato elettrico e ridurre il peso di alcuni altri oneri gravanti sulla bolletta dell’energia.

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