Oggi vi voglio raccontare la storia di Fabio - titolare di un ristorante della provincia di Roma - che mi telefona in una piovosa giornata del mese di marzo per dirmi che da lì a un anno deve necessariamente ristrutturare il suo locale ma ad oggi non ha soldi.

Il giorno dopo vado al ristorante di Fabio e mentre pranzo noto che il locale – su 100 coperti disponibili – ne ha occupati poco più di 70.

Al termine della giornata parlo con Fabio che mi fa vedere il suo bel progetto di ristrutturazione che prevede anche l'aggiunta di una ventina di posti in più e comincia a illustrarmi i primi numeri della sua azienda. Alla fine mi consegna soltanto i fogli dei corrispettivi e i bilanci degli ultimi tre anni visto che Fabio non ha ne un budget ne un business plan.

Il primo esame dei corrispettivi conferma quanto avevo notato durante il pranzo e cioè che il ristorante presenta mediamente un 30% di coperti mancanti che in fondo all’anno mediamente vogliono dire 180mila euro di incassi in meno (media incasso 20 euro per 30 coperti per 300 giorni lavorativi).

Inizio allora ad analizzare l’operato del ristorante anche per capire quali sono i costi che pesano di più sull'attività e quali sono le aree in cui sarebbe possibile ottenere una maggiore efficienza in termini di costi; ma sempre davanti ai miei occhi ho quei 30 posti vuoti per cui Fabio paga comunque costi fissi.

Alla fine della settimana torno da Fabio e gli racconto la possibilità di aderire a un regionale circuito commerciale composto da imprese che usano una moneta complementare – che non è un bitcoin ma una valuta che integra e non sostituisce - l’euro.

Banalizzando dico a Fabio che la moneta complementare è una sorta di moderna forma di baratto che si svolge all’interno di un ecosistema locale, solidale e sociale e che in questa rete potrà trovare una impresa edile - ma anche fornitori di prodotti e servizi per la ristorazione - disposti a “scambiare” pasti per prodotti e servizi.

L’idea incuriosisce Fabio, non solo per l’aspetto commerciale ma anche per la forte valenza sociale e in capo a una settimana il ristorante di Fabio aderisce al Circuito che gli avevo segnalato.

La presenza del ristorante nel Circuito produce l’effetto immediato di avere per circa un mese 18 coperti in più ogni giorno rappresentati dagli operai di un’azienda che fa parte del circuito e che aveva crediti da compensare. Alla fine di questo primo mese Fabio ha già maturato circa 12mila crediti (pari a 12mila euro !) per pasti erogati a dipendenti di aziende del Circuito oltre a incrementare gli avventori paganti cash derivanti dal passaparola che si era autoalimentato.

Ora Fabio si trova nella “fretta” di dover compensare parte di questi crediti che - va detto - non producono  interessi.

Contatta allora una lavanderia del Circuito e un’azienda che vende vini e inizia un nuovo rapporto commerciale senza tirare “fuori una lira” ma solo concedendo e ottenendo “credito reciproco”.

Al termine del terzo mese Fabio ha in mano ancora 20mila crediti. Trova allora una impresa edile aderente al circuito che si mostra ben felice di fare lavori di ristrutturazione necessari. L’accordo prevede un importo complessivo di lavori per 80mila euro di cui 56mila pagabili in crediti e 24mila in euro con inizio lavori previsto per il 01 novembre e termine lavori per il 31 dicembre.

Fabio soddisfatto versa subito un acconto di 10mila crediti. L’impresa edile soddisfatta sottoscrive allora una convenzione con Fabio che prevede un “menù fisso lavorativo” a 18 crediti per 5 persone per 5 giorni la settimana per un anno e più un pranzo per una comunione il tutto per un totale stimato di 28mila crediti che rappresentano il 50% dei crediti che l’impresa edile "incasserà" da Fabio.

Torno a pranzo da Fabio dopo un anno e scopro che grazie alla presenza nel circuito, al passaparola dei suoi nuovi clienti, alla ristrutturazione effettuata, ai coperti in più aumentati e al controllo dei costi che abbiamo impostato insieme, Fabio sta acquistando l’appartamento situato sopra al ristorante per farne un B&B senza fare ricorso a un finanziamento bancario e tutto questo grazie anche ai miei “consigli” e alla vendita della sua “capacità inespressa”.

 

Articolo redatto da Francesco Cacchiarelli 26-06-2017

 

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