A febbraio 2024 si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,1% su base mensile e di 0,8% su base annua (confermando la stima preliminare), come nel mese precedente.

La stabilizzazione dell’inflazione sottende andamenti contrapposti di diversi aggregati di spesa: in rallentamento risultano i prezzi degli Alimentari non lavorati (da +7,5% a +4,4%) e lavorati (da +4,5% a +3,4%), degli Altri beni (da +1,7% a +1,2%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,2% a +3,8%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,3% a +3,2%) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,8% a +2,7%); per contro, si attenua la flessione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -20,4% a -17,2%) e regolamentati (da -20,6% a -18,4%) e accelerano quelli dei Tabacchi (da +2,2% a +2,6%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,2% a +0,8%).

Nel mese di febbraio l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da +2,7% a +2,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,0% a +2,6%.

La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni accentua la sua discesa (da -0,7% a -0,9%), mentre quella dei servizi resta stabile (a +2,9%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni pari a +3,8 punti percentuali, dai +3,6 di gennaio.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale da +5,1% a +3,4%, come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +3,5% di gennaio a +2,8%).

La variazione congiunturale dell’indice generale è la sintesi di dinamiche opposte di diverse sue componenti: da un lato, l’aumento dei prezzi di Tabacchi (+2,3%), dei Servizi relativi alle comunicazioni (+0,5%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti (entrambi a +0,4%); dall’altro, la diminuzione dei prezzi degli Energetici regolamentati (-2,2%), degli Alimentati non lavorati (-0,5%) e degli Energetici non regolamentati (-0,4%).

L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5% per l’indice generale e a +1,0% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una variazione congiunturale nulla e un aumento tendenziale di 0,8% (la stima preliminare era +0,9%), in lieve diminuzione da +0,9% di gennaio.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale nulla e un aumento su base annua di 0,7%.

Il commento
A febbraio l’inflazione resta costante allo 0,8%. La stabilizzazione del ritmo di crescita dei prezzi al consumo si deve principalmente al venir meno delle tensioni sui prezzi dei Beni alimentari, non lavorati e lavorati, i cui effetti compensano l’indebolimento delle spinte deflazionistiche provenienti dal settore dei Beni energetici. In particolare, si attenua la flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici, che a febbraio si attesta al -17,3% (dal -20,5% di gennaio). Si riduce a +3,4% il tasso di crescita in ragione d’anno dei prezzi del “carrello della spesa” (da +5,1% di gennaio), mentre l’inflazione di fondo si attesta al +2,3% (da +2,7% del mese precedente).

Comunicato stampa ISTAT

 

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