Il credito d’imposta sulle commissioni sui pagamenti elettronici, come il POS, è pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate con privati consumatori mediante strumenti di pagamento tracciabili. L’agevolazione è destinata agli imprenditori o lavoratori autonomi, per i quali risultino nell’anno precedente ricavi e compensi inferiori ai 400.000 euro

Le tipologie di transazioni soggette all’erogazione del credito d’imposta sono tutti i pagamenti con carta di credito, debito, prepagata o mediante altri strumenti di pagamento digitali quali POS, e-wallet, smartphone o smartwatch.

Ai fini dell'ottenimento del “Bonus POS 2023” non potranno essere considerate le commissioni relative a transazioni effettuate tramite terminale POS, per cui viene emessa fattura intestata ad una partita IVA.

Il credito di imposta per i pagamenti elettronici è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa.

Il codice da indicare nel modello F24 telematico è il codice tributo 6916 denominato “Credito d’imposta commissioni pagamenti elettronici”.

Nel modello F24 i campi “mese di riferimento” e “anno di riferimento” sono valorizzati con il mese e l’anno in cui è stata addebitata la commissione che dà diritto al credito d’imposta, rispettivamente nei formati “00MM” e “AAAA”.

Il credito d'imposta dovrà successivamente essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta di maturazione del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d'imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l'utilizzo.

Per beneficiare del Credito di Imposta sulle commissioni, l'Esercente deve:

-scaricare il rendiconto prodotto e messo a disposizione - ad esempio da Nexi - relativamente alle transazioni effettuate con carte dei circuiti internazionali (Visa, Mastercard, UPI, JCB). Per le commissioni derivate da transazioni su circuito PagoBANCOMAT, il rendiconto viene emesso solitamente dalla propria Banca;

-consegnare tutta la documentazione al proprio "commercialista".

 

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Francesco Cacchiarelli economista di impresa dal 1989

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