Nel settore autotrasporti, è prassi cedere autoveicoli (anche vecchi e malconci) insieme alla relativa licenza/autorizzazione amministrativa. Spesso, erroneamente, questi contratti vengono definiti "cessioni di ramo d'azienda", esponendo il cessionario a gravi rischi.

Il pericolo dei debiti pregressi:

L'Agenzia delle Entrate, in base all'art. 2560 c.c. e all'art. 14 D.P.R. n. 472/97, come interpretato dalla giurisprudenza tributaria, potrebbe richiedere al cessionario il pagamento di tutti i debiti pregressi del cedente, anche se non relativi all'autoveicolo ceduto.

Un onere ingiustificato:

Ciò significa che il cessionario potrebbe dover pagare imposte, tasse e contributi previdenziali per un ammontare ben più ampio del valore del bene acquistato, ritrovandosi in una situazione di crisi finanziaria ingiustificata.

Le cause del problema:

Errata qualificazione del contratto: Spesso si definisce "cessione di ramo d'azienda" un semplice trasferimento di un autoveicolo con licenza.
Prassi consolidata: Agenzie di pratiche auto e notai, spesso per comodità o superficialità, assecondano questa prassi errata.
Interpretazione rigida della legge: La giurisprudenza tributaria applica una rigida interpretazione delle norme, senza considerare le specificità del caso concreto.

Come tutelarsi:

Verificare attentamente il contratto: Prima di firmare, è fondamentale verificarne la corretta qualificazione e rivolgersi ad un professionista.
Richiedere una perizia estimativa: Valutare attentamente il valore dell'autoveicolo e della licenza per evitare di acquistare un bene con debiti occulti superiori al suo valore.
Assistenza legale: Consultare un avvocato esperto in diritto civile e tributario per tutelarsi da eventuali rischi e contestazioni.

Un esempio emblematico:

Un cessionario acquista un vecchio camion con licenza per un prezzo ragionevole. Successivamente, l'Agenzia delle Entrate gli richiede il pagamento di ingenti debiti pregressi del cedente, relativi ad altri automezzi e attività non connesse al camion acquistato. Il cessionario, ignaro del rischio e privo di adeguate tutele, si trova in una grave situazione di difficoltà finanziaria.

Oltre a quanto già esposto, è importante sottolineare che la cessione di una licenza di autotrasporto per conto terzi non può essere considerata di per sé una cessione di ramo d'azienda.

Perché?
La licenza ha carattere personale: La licenza di autotrasporto è rilasciata in base ai requisiti soggettivi del titolare, che deve essere in possesso di onorabilità, capacità finanziaria e professionale. Pertanto, la licenza non può essere trasferita ad un altro soggetto senza la previa valutazione dell'autorità amministrativa.
La licenza non è un bene aziendale: La licenza non è un bene materiale o immateriale che può essere compreso nel complesso aziendale. Essa rappresenta un presupposto per l'esercizio dell'attività di autotrasporto, ma non è l'unico elemento necessario.
La cessione d'azienda richiede il trasferimento di beni: La cessione di ramo d'azienda implica il trasferimento di beni, mobili o immobili, utilizzati per l'esercizio dell'attività. La semplice cessione di una licenza, senza il trasferimento di altri beni aziendali, non configura una cessione di ramo d'azienda.

Le cessioni di autoveicoli con licenza nel settore autotrasporti possono nascondere insidie per i cessionari. È fondamentale prestare la massima attenzione ed avvalersi di adeguate professionalità per evitare di subire ingiusti oneri e conseguenze negative.

 

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