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Comunicato stampa Agenzia delle Entrate del 30 maggio 2014
 
Il 730/2014 con platea allargata In una risoluzione le risposte agli ultimi dubbi di Caf, professionisti e sostituti      
Con la risoluzione n. 57/E di oggi, l’Agenzia delle Entrate risponde ai quesiti posti nei giorni scorsi da Centri di assistenza fiscale, professionisti abilitati e datori di lavoro, impegnati nell’assistenza fiscale per il 730/2014. Il documento di prassi si sofferma in particolare sulle ultime novità introdotte dalle norme, come l’ampliamento della platea dei contribuenti ammessi all’assistenza fiscale (art. 51- bis Dl n. 69/2013), il controllo preventivo previsto, a determinate condizioni, per i rimborsi di importo complessivamente superiore a 4mila euro e la possibilità di utilizzare il credito che emerge dal 730 in compensazione di tutte le somme da versare con i modelli F24. La risoluzione di oggi ricorda, inoltre, le modalità per ricevere l’accredito di un rimborso più velocemente su conto corrente.
Platea “allargata” per il 730/2014 -  Contribuenti che hanno perso il posto di lavoro, titolari di borse di studio o di assegni di mantenimento, ma anche giardinieri, autisti o collaboratori familiari assunti da privati. Sono solo alcuni esempi dei contribuenti che, pur non avendo un sostituto d’imposta tenuto a effettuare il conguaglio, possono presentare il modello 730/2014 per i redditi di lavoro dipendente e alcuni redditi assimilati percepiti nel 2013. Il “Decreto del fare” (Dl 69/2013) ha, infatti, introdotto, a pieno regime dal 2014, la possibilità per questi lavoratori di adempiere ai propri obblighi di dichiarazione presentando il modello a un Caf-dipendenti o a un professionista abilitato. Se dalla dichiarazione emerge un debito, chi presta l'assistenza fiscale trasmette telematicamente la delega di versamento, oppure, entro il decimo giorno antecedente la scadenza del termine di pagamento, consegna l’F24 compilato al contribuente. L’eventuale rimborso viene, invece, eseguito direttamente dall’Amministrazione finanziaria.
Il rimborso passa per il sostituto in assenza di detrazioni per carichi di famiglia e/o eccedenze - La risoluzione chiarisce che, nel caso in cui il rimborso superiore ai 4mila euro è determinato da crediti diversi dalle detrazioni per carichi di famiglia e/o eccedenze da precedente dichiarazione, il rimborso è erogato dal sostituto d’imposta, non trovando applicazione il controllo preventivo introdotto dalla Legge di Stabilità per il 2014 (L. n. 147/2013). Nei casi in cui invece scatta il controllo preventivo, l’Agenzia delle Entrate ha sei mesi di tempo per verificare che il rimborso sia effettivamente spettante.  
E con l’Iban tempi più brevi - Sempre in tema di rimborsi fiscali, la risoluzione ricorda ai contribuenti che i tempi per riavere indietro le somme si possono accorciare comunicando il proprio Iban all’Agenzia. Per richiedere l’accredito del rimborso sul proprio conto corrente bancario o postale basta compilare il modulo disponibile sul sito www.agenziaentrate.it, alla pagina: Cosa devi fare-Richiedere-Rimborsi-Accredito rimborsi su conto corrente. Il contribuente può consegnare il modello all’Agenzia direttamente via internet, se è iscritto ai nostri servizi telematici, o di persona, presso un qualsiasi Ufficio delle Entrate.  
Il 730 apre la strada alle compensazioni - Se dalla liquidazione della dichiarazione emerge un credito d’imposta, il contribuente può indicare, compilando il quadro “I Imposte da compensare” del modello 730, di voler utilizzare in tutto o in parte l’ammontare del credito per compensare somme da versare autonomamente, con il modello F24.  

09-06-2014 07:23:22

 

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Comunicato stampa Ministero dell'Economia e delle Finanze del 30 maggio 2014
 
Il Dipartimento delle Finanze pubblica le statistiche relative agli Studi di Settore, alle dichiarazioni delle persone fisiche in base al reddito prevalente, alle dichiarazioni IVA e ad altri dati trasmessi dai contribuenti nel 2013, relativi al periodo d’imposta 2012.
Vengono inoltre diffusi i dati statistici sulle scelte dei contribuenti e sugli importi dell’otto per mille destinati allo Stato ed alle Confessioni Religiose per gli anni di erogazione dal 2008 al 2013.
STUDI DI SETTORE
L’applicazione degli Studi di Settore nel 2012 ha riguardato circa 3,7 milioni di soggetti (per il 65% persone fisiche), con un aumento del 6,3% rispetto all’anno precedente, dovuto principalmente dall’ingresso dei soggetti fuoriusciti dal vecchio regime dei minimi (in vigore fino al 2011), che escludeva l’applicazione degli Studi di Settore  . L’aumento dei soggetti si registra principalmente nel settore dei professionisti (+19,3%).
Nonostante la crescita del numero dei contribuenti, il reddito totale dichiarato, pari a 100 miliardi di euro, registra comunque una diminuzione (-5,8% rispetto al 2011) ascrivibile alla forte contrazione dell’economia registrata nell’anno (il PIL è risultato in flessione del 2,4%). Il reddito medio dichiarato è risultato pari a 25.700 euro per le persone fisiche (-8,1% rispetto al 2011) , 35.900 euro per le società di persone (-6,4%) e 23.600 euro per le società di capitali ed enti, che registrano un notevole calo rispetto all’anno precedente (-26,3%). Ponendo l’attenzione sull’attività esercitata, il reddito medio più elevato, analogamente allo scorso anno, si è registrato nel settore delle attività professionali (43.400 euro) seguito dal settore delle attività manifatturiere (27.200 euro) e dal settore dei servizi (24.100 euro), mentre il reddito medio più basso si è rilevato nel commercio (17.200 euro).
Molto elevata è la differenza tra il reddito medio dei soggetti “congrui” rispetto a quello dei soggetti non “congrui”: escludendo i soggetti di minori dimensioni, si passa complessivamente da un reddito medio di 40.700 euro per i soggetti congrui, ad una perdita media di 10.700 euro per quelli non congrui.
Tutti i dati sugli Studi di Settore, compresi i redditi medi per singolo studio, sono disponibili sul sito www.finanze.gov.it Collegamento a sito esterno seguendo il percorso: “dati e statistiche fiscali/studi di settore”.
STATISTICHE IRPEF IN BASE AL REDDITO PREVALENTE
I dati statistici delle dichiarazioni Irpef delle persone fisiche, pubblicati lo scorso 26 marzo, vengono ora arricchiti dalla classificazione dei contribuenti in base al reddito prevalente e dall’analisi integrata delle dichiarazioni fiscali dei dipendenti con quelle dei propri datori di lavoro. L’82,7% dei 41,4 milioni di contribuenti detiene prevalentemente reddito da lavoro dipendente o pensione e solo il 6,1% ha un reddito derivante dall’esercizio di attività d’impresa o di lavoro autonomo, in linea con l’anno precedente. Si segnalano comunque, rispetto all’anno precedente, 93.000 soggetti in meno che dichiarano prevalentemente reddito da lavoro dipendente, e 140.000 in più che dichiarano prevalentemente redditi da pensione.
Dall’analisi integrata delle dichiarazioni dei dipendenti con quelle dei propri datori di lavoro si osserva che circa il 78% dei dipendenti ha prestato lavoro presso lo stesso datore di lavoro nell’arco dell’anno, mentre il restante 22% ne ha avuti due o più. Analizzando la natura giuridica del datore di lavoro, si rileva che il 55% dei lavoratori dipendenti presta servizio presso società per azioni, società a responsabilità limitata e società cooperative, seguiti da coloro che sono occupati presso ditte individuali (10%), società di persone (8%), enti pubblici (7%), altre organizzazioni senza personalità giuridica (6%) ed enti e istituti di previdenza e assistenza sociale (4%).
Esaminando il settore di attività economica dei lavoratori, si rileva che il reddito medio più elevato si registra per coloro che operano nel settore dell’industria (25.066 euro), mentre i redditi medi più bassi si osservano nelle costruzioni (17.966 euro) e nell’agricoltura (8.389), settori caratterizzati dalla stagionalità.
Il reddito medio da lavoro dipendente presenta un’elevata variabilità rispetto alla diversa natura del datore di lavoro: il reddito medio più basso, pari a 10.450 euro, si osserva nel caso di lavoratori dipendenti il cui datore di lavoro è una persona fisica (1,6 milioni di dipendenti), il valore sale a 13.500 euro nel caso di dipendenti di società di persone (1,5 milioni), a 23.108 euro per i dipendenti della Pubblica Amministrazione (3,3 milioni), mentre il reddito medio più elevato, pari a 23.390 euro, si registra nel caso di dipendenti di società di capitali (10,6 milioni).
E’ anche possibile effettuare un corretto confronto tra il reddito dichiarato dai lavoratori dipendenti e quello dei corrispondenti datori di lavoro: nel caso di datori di lavoro persone fisiche il reddito medio è pari a 31.303 euro, che equivale a circa il triplo del reddito medio dei propri dipendenti. Nel particolare, analizzando i diversi settori, i datori di lavoro persone fisiche di industria, costruzioni e commercio dichiarano circa il doppio dei propri dipendenti, mentre quelli che operano nelle attività professionali dichiarano quasi cinque volte il reddito dei propri addetti. Il reddito medio dei datori di lavoro società di persone (42.390 euro) è invece circa il triplo rispetto al reddito dei propri dipendenti, mentre quello delle società di capitali (175.590 euro) è maggiore di sette volte.
DICHIARAZIONI IVA
Sono circa 5,4 milioni i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione Iva per l’anno d’imposta 2012, con un aumento del numero dei contribuenti (6,1%) imputabile principalmente ai soggetti che fuoriusciti dal vecchio regime dei minimi (in vigore fino al 2011) che erano esonerati dagli adempimenti IVA .
Dal confronto con l’anno precedente emerge che, sia il volume d’affari complessivo dichiarato (pari a 3.157 miliardi di euro), sia gli acquisti e le importazioni (pari a 2.551 miliardi di euro) hanno subito un decremento (rispettivamente -2,6% e -3,3%), determinato dalla fase economica negativa. La differenza tra questi due valori rappresenta il “valore aggiunto fiscale”, che risulta in leggero incremento (+0,5%) rispetto all’anno precedente. L’Iva di competenza dell’anno d’imposta, intesa come saldo tra Iva a debito e Iva detraibile, mostra un incremento del 2,9%, dovuto principalmente all’applicazione dell’aliquota ordinaria al 21% nell’arco di tutto l’anno, mentre nel 2011 era stata applicata l’aliquota ordinaria al 20% fino al 16 settembre.
OTTO PER MILLE
Vengono inoltre diffusi i dati statistici sulle scelte dei contribuenti e sugli importi dell’otto per mille destinati allo Stato e alle Confessioni Religiose. I dati riguardano le scelte relative agli anni d’imposta dal 2004 al 2009, corrispondenti agli importi erogati dal 2008 al 2013 (l’erogazione dei fondi avviene il terzo anno successivo alla scelta di destinazione).
ALTRE STATISTICHE
Completano la pubblicazione le statistiche sulle dichiarazioni dei titolari di partita Iva, delle società di persone e degli Enti non commerciali e le statistiche sul registro e sulle successioni.
Tutti i dati statistici sulle dichiarazioni fiscali sono disponibili sul sito www.finanze.gov.it Collegamento a sito esterno seguendo il percorso: “dati e statistiche fiscali/studi di settore”, dove sono disponibili le analisi dei dati, le novità normative e le note metodologiche per la corretta interpretazione delle statistiche.

Comunicato stampa Agenzia delle Entrate del 30 maggio 2014
 
Prorogate anche per il 2014 le agevolazioni per gli autotrasportatori. Confermati gli stessi importi del 2013.  
Nel dettaglio:  
  • le imprese di autotrasporto merci – conto terzi e conto proprio – possono recuperare nel 2014 fino ad un massimo di 300 euro per ciascun veicolo (tramite compensazione in F24) le somme versate nel 2013 come contributo al Servizio Sanitario Nazionale sui premi di assicurazione per la responsabilità civile, per i danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore adibiti a trasporto merci di massa complessiva a pieno carico non inferiore a 11,5 tonnellate. Anche quest’anno per la compensazione in F24 si utilizza il codice tributo “6793”;
  • per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore oltre il Comune in cui ha sede l’impresa (autotrasporto merci per conto di terzi) è prevista una deduzione forfetaria di spese non documentate (articolo 66, comma 5, primo periodo, del TUIR), per il periodo d’imposta 2013, nelle seguenti misure: - 56,00 euro per i trasporti all’interno della Regione e delle Regioni confinanti. La deduzione spetta anche per i trasporti personalmente effettuati dall’imprenditore all’interno del Comune in cui ha sede l’impresa, per un importo pari al 35 per cento di quello spettante per i medesimi trasporti nell’ambito della Regione o delle Regioni confinanti; - 92,00 euro per i trasporti effettuati oltre tale ambito.

Ravvedimento operoso, scheda informativa fonte Agenzia delle Entrate. Con il “ravvedimento operoso”(art. 13 del Dlgs n. 472 del 1997) è possibile regolarizzare versamenti di imposte omessi o insufficienti e altre irregolarità fiscali, beneficiando della riduzione delle sanzioni.
Il ravvedimento è consentito a tutti i contribuenti, ma per poterne usufruire occorre rispettare determinati limiti di tempo. Inoltre, è necessario che: 
la violazione non sia già stata constatata e notificata a chi l’ha commessa;
non siano iniziati accessi, ispezioni e verifiche (in caso contrario, il ravvedimento è inibito per i periodi e i tributi che sono oggetto di controllo);
non siano iniziate altre attività di accertamento (notifica di inviti a comparire, richiesta di esibizione di documenti, invio di questionari) formalmente comunicate all’autore.

Come regolarizzare il mancato versamento di imposte e ritenute
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Comunicato stampa Agenzia delle Entrate del 26 maggio 2014
 
Da giugno i contribuenti potranno effettuare il versamento dei tributi con modello F24 anche attraverso i canali telematici messi a disposizione dall’Istituto di Pagamento InfoCamere . La novità è frutto dell’accordo firmato dall’Agenzia delle Entrate e dall’Istituto , costituito nell’ambito del sistema informatico nazionale delle Camere di Commercio, con l’obiettivo di facilitare gli adempimenti dei cittadini e incentivare sistemi di pagamento online alternativi all’uso del contante.  
Attraverso questo nuovo canale i contribuenti potranno, quindi, effettuare i pagamenti con F24 utilizzando i servizi forniti dall’ Istituto di Pagamento InfoCamere.  
Con questa iniziativa l ’Agenzia prosegue nel percorso di progressivo allargamento al mercato dei servizi di pagamento, per offrire nuove soluzioni per il versamento delle imposte, che si affiancano ai servizi già offerti dal sistema bancario e postale.  
InfoCamere amplia i servizi offerti a cittadini e imprese, nell’ottica di agevolare e semplificare i rapporti con la Pubblica Amministrazione.

"L'intenzione del Governo di intervenire per prorogare la scadenza di pagamento della prima rata della Tasi per i soli Comuni che entro il 23 maggio non avranno deliberato, sebbene eviti di far pagare acconti quando il tributo non è dovuto, non risolve le difficoltà connesse al calcolo ed al versamento dell'imposta da effettuarsi in pochi giorni lavorativi".
"La mancanza di una proroga generalizzata del pagamento della prima rata TASI denota una grave sottovalutazione, da parte del Governo, dei problemi gravanti su cittadini, imprese e su tutti gli operatori professionali che li assistono in fase di prima applicazione della nuova imposta TASI".
"Come abbiamo già avuto modo di rappresentare al Ministro dell'Economia, le difficoltà operative scaturiscono dalla miriade di aliquote d'imposta applicabili alle diverse tipologie di immobili ma, ancor di più, nella determinazione delle detrazioni spesso in funzione dei parametri più diversi (rendita catastale, utilizzo dell'immobile, carichi di famiglia ed altro ancora). E' per questo che è necessario prorogare la scadenza per tutti i contribuenti, in modo da permettere il corretto adempimento del pagamento senza incorrere in sanzioni consentendo, altresì, ai Comuni di deliberare con criteri più ponderati e più semplici, senza il timore di non far quadrare i propri bilanci".

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