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Nel panorama finanziario in costante evoluzione, le banche stanno scoprendo che la collaborazione con i commercialisti rappresenta una mossa strategica fondamentale per mantenere e rafforzare il rapporto con le imprese. L'era del nuovo rapporto banca-impresa richiede un'approfondita comprensione delle esigenze finanziarie delle imprese e una risposta rapida ed efficace a tali esigenze. Ecco perché la partnership con i commercialisti è sempre più riconosciuta come una scelta saggia da parte delle banche. In questo articolo, esploreremo le ragioni per cui questa collaborazione è così preziosa.

1. Esperti di impresa al tuo servizio:
I commercialisti portano con sé una vasta esperienza e competenza nel campo finanziario. Collaborare con loro dà alle banche un accesso diretto a professionisti che possono valutare in modo critico i piani finanziari e l'andamento delle imprese, contribuendo a prendere decisioni informate.

2. Preparazione di documenti economici contabili e finanziari di Qualità:
La documentazione economica contabile e finanziaria è un pilastro nella valutazione dei finanziamenti aziendali. I commercialisti sono maestri nell'arte di preparare documenti finanziari accurati e convincenti. Questa competenza semplifica la valutazione da parte delle banche e riduce il rischio di decisioni errate.

3. Accuratezza dei dati e della documentazione:
Un commercialista esperto può verificare e convalidare i dati economici e finanziari forniti dall'azienda. Questo include anche la revisione delle dichiarazioni dei redditi, dei bilanci e di altre informazioni finanziarie per garantire che siano veritieri, corretti e coerenti. Questo passo è essenziale per evitare errori e inesattezze che potrebbero influenzare negativamente la valutazione da parte della banca. La documentazione accurata riduce il rischio per la banca. Aiuta a garantire che i dati finanziari siano affidabili e che le decisioni di prestito siano fondate su informazioni accurate e veritiere.

4. Comunicazione chiara ed efficace:
I commercialisti agiscono da ponte tra l'impresa e la banca. Essi sono in grado di tradurre in modo chiaro e convincente i piani finanziari e le esigenze dell'impresa, migliorando la comunicazione e la comprensione reciproca tra le parti.

5. Gestione dei Rischi migliorata:
La valutazione e la gestione dei rischi finanziari sono fondamentali per le banche. I commercialisti possono condurre analisi finanziarie dettagliate, aiutando le banche a comprendere meglio i rischi connessi a un finanziamento, contribuendo così a proteggere gli interessi bancari.

6. Velocità ed efficienza:
La documentazione accurata e le analisi finanziarie dei commercialisti accelerano il processo decisionale delle banche. Questo si traduce in una risposta più rapida alle esigenze delle imprese e in una maggiore efficienza operativa.

7. Flessibilità su misura:
I commercialisti sono in grado di adattarsi alle esigenze specifiche di ciascun cliente. Questa flessibilità consente alle banche di offrire soluzioni finanziarie personalizzate alle imprese, aumentando la soddisfazione del cliente.

8. Benefici a lungo termine:
La collaborazione con i commercialisti non è semplicemente una soluzione a breve termine; è un investimento a lungo termine per le banche. La fiducia costruita attraverso questa partnership può portare a relazioni bancarie durature e proficue.

In breve, la collaborazione tra banche e commercialisti è una mossa strategica chiave nell'era del nuovo rapporto banca-impresa. Contribuisce a decisioni di credito più solide, migliora la gestione dei rischi e rafforza la comunicazione tra le parti coinvolte. Questa partnership è essenziale per il successo finanziario delle imprese e il consolidamento delle banche nel competitivo mondo finanziario di oggi. La lezione è chiara: le banche che abbracciano questa tendenza stanno compiendo una scelta saggia e lungimirante.

 

La partnership Banca-Commercialista può diventare cruciale nell'era del nuovo rapporto banca-impresa. Offre competenza finanziaria, riduzione del rischio e comunicazione chiara, promuovendo decisioni di credito solide. Una mossa strategica per entrambe le parti nel settore finanziario in evoluzione.

 

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 Riepilogo dei punti chiave:

  1. L'esperienza e la competenza dei commercialisti consentono alle banche di prendere decisioni finanziarie più informate.

  2. La preparazione di documenti finanziari accurati semplifica il processo di valutazione da parte delle banche.

  3. La validazione dei dati finanziari da parte dei commercialisti riduce il rischio di errori e inesattezze.

  4. I commercialisti fungono da intermediari efficaci, migliorando la comunicazione tra banche e imprese.

  5. Le analisi finanziarie dettagliate dei commercialisti migliorano la gestione dei rischi bancari.

  6. La documentazione accurata e le analisi finanziarie dei commercialisti accelerano il processo decisionale.

  7. La flessibilità dei commercialisti consente di offrire soluzioni finanziarie su misura alle imprese.

  8. La collaborazione a lungo termine tra banche e commercialisti costruisce relazioni durature.

 

Francesco Cacchiarelli commercialista ed economista d'impresa 

Iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Viterbo, al numero 084 sezione A, anzianità 1989 

Iscritto nel Registro dei Revisori Legali MEF, al numero 103287 sezione A, anzianità 1999 

Mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Comunicato stampa del 11 ottobre 2023
Errori commessi dagli operatori finanziari nelle comunicazioni dei pagamenti Pos. Informativa per le partite Iva che hanno ricevuto una lettera di compliance

Da alcune segnalazioni giunte da contribuenti e intermediari è emerso che degli operatori finanziari, obbligati per legge alla trasmissione dei dati relativi ai pagamenti elettronici (Pos), hanno commesso degli errori sulle informazioni inviate.

L’Agenzia delle Entrate è venuta a conoscenza di questa circostanza - non riferibile al proprio operato e, trattandosi di informazioni trasmesse in forma giornaliera e aggregata, non rilevabile neppure dalle attività di verifica della qualità delle banche dati - solo dopo l’invio delle lettere di compliance relative al confronto tra pagamenti elettronici giornalieri e fatture elettroniche e/o corrispettivi telematici trasmessi.

L’Agenzia si è immediatamente attivata con gli stessi operatori finanziari per individuare nel dettaglio gli errori da loro commessi e nei prossimi giorni invierà ai contribuenti coinvolti una comunicazione di annullamento delle lettere di compliance che riportano dati sbagliati.

Roma, 11 ottobre 2023

 

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Più attenzione per la persona, la manutenzione della casa, la mobilità ma anche per la cura del verde e per l’offerta di servizi digitali. Meno spazio a trasportatori, elettricisti, falegnami, servizi di lavanderia, panettieri e idraulici. Secondo un’elaborazione di Unioncamere e InfoCamere, a partire dai dati del Registro delle Imprese, è cambiata lungo queste direttrici - negli ultimi cinque anni - la mappa dei mestieri artigiani nel nostro paese.

Un comparto, quello artigiano, che complessivamente conta poco meno di 1,3 milioni di imprese (il 22 % del tessuto produttivo del Paese). In termini assoluti, il mestiere che ha fatto segnare l’espansione più consistente (8.802 imprese in più negli ultimi cinque anni) è quello degli estetisti, in cui sono inclusi i tatuatori e nail shop. A seguire troviamo i muratori (+3.451), i tassisti (+2.339), i serramentisti (+2.234) e i giardinieri (+1.934). Sulla scia della trasformazione digitale crescono anche gli specialisti in servizi ICT (1.317 imprese in più), espressione dei nuovi mestieri legati ad attività come l’e-commerce o la cyber sicurezza.


Comunicato stampa Unioncamere 22/06/2023

 

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Almeno 300mila persone in Italia, ogni anno, decidono di mettersi in proprio, dando vita a una impresa. Un numero cospicuo che, però, potrebbe anche essere maggiore se tanti aspiranti imprenditori, giovani e meno giovani, disoccupati in cerca di un lavoro o occupati scontenti della propria attività, potessero accedere facilmente a un servizio di supporto e orientamento adeguato alle proprie necessità.
A questa necessità intende rispondere SNI-Servizio Nuove Imprese, la piattaforma delle Camere di commercio, realizzata e tenuta a battesimo oggi da Unioncamere, che intende accompagnare – con servizi virtuali e presenze reali – gli aspiranti imprenditori nella
grande avventura di dar vita a una nuova impresa.
La piattaforma, dove è possibile reperire anche tutte le informazioni sugli sportelli territoriali presenti nelle Camere di commercio, renderà disponibili fino a fine marzo prossimo 18 seminari di prima sensibilizzazione, informazione e orientamento e 12 attività di informazione di tipo specialistico relativo ad attività dove esistono normative di settore (impresa femminile, migranti, start up innovative, imprese sociali). A queste attività si affiancheranno colloqui di primo orientamento e informazione in merito allo specifico percorso imprenditoriale e colloqui di approfondimento, più tecnici, con "L’esperto risponde", a cura di esperti camerali dei diversi settori. Tutte queste attività si svolgeranno online ma anche live, proprio per rispondere al meglio alle esigenze dell’utente.
Sul portale sono stati anche messi a disposizione due test di autovalutazione: Delfi, che consente all’utente di avere una misura delle proprie attitudini imprenditoriali e Ulisse, che permette di stimare i livelli e i fattori di rischio dell’attività che si ha in mente di creare.


Comunicato stampa Unioncamere 08 09 2023

 

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7 imprese familiari su 10 stanno investendo in formazione tra il 2022 e il 2024, e lo hanno già fatto nel triennio pre-Covid, per fare crescere le competenze del personale impiegato ed affrontare al meglio le sfide dei cambiamenti in atto. Tra i giovani imprenditori la propensione ad investire in capitale umano è più elevata (73%), mentre a fare più fatica sono soprattutto le donne capitane di impresa (66%) e le piccole realtà imprenditoriali (65%) che più di altre avrebbero, invece, bisogno di sviluppare il bagaglio di conoscenze del proprio personale per accompagnare i processi di sviluppo.

Nel complesso, però, la quota delle imprese investitrici che hanno investito nel 2017-2019 e continuerà a farlo nel 2022-2024, resta più bassa rispetto a quella delle non familiari (il 69% contro il 77%).

È quanto emerge dal rapporto Strategie e politiche di formazione nelle imprese familiari realizzato da ASFOR, Centro Studi Guglielmo Tagliacarne e CUOA Business School– edito da Franco Angeli – su un campione di 4.000 imprese (3.000 manifatturiere + 1.000 servizi) tra i 5 e i 499 addetti, integrato da un’analisi di 10 case history di imprese leader, e presentato oggi a Roma insieme ad Unioncamere nel corso dell’evento “Il capitale umano e strategie nelle imprese familiari”.

Comunicato stampa Unioncamere 22 09 2023

 

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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha il compito di supportare e sostenere le imprese nonché di tutelare la qualità, l’innovazione e l’eccellenza del Made in Italy.

La nuova denominazione vuole sottolineare un orientamento strategico: mettere al centro dell’azione non tanto il “contesto” (lo sviluppo economico) quanto il “soggetto”, ossia le imprese, che sono il vero attore protagonista della crescita. Le imprese italiane sono, infatti, riconosciute ovunque per la qualità e l’eccellenza dei loro prodotti e hanno consentito al nostro Made in Italy di diventare un marchio apprezzato in tutto il mondo.

La creazione di valore del Ministero, intesa come capacità di rispondere alle esigenze del mondo produttivo, si basa su un approccio improntato al dialogo e si articola nelle seguenti azioni strategiche:

Sostegno alle imprese attraverso una strategia industriale integrata a livello nazionale ed europeo
Tutela del Made in Italy e dei settori strategici nazionali
Autonomia strategica e tecnologica nell’aerospazio, nella difesa, nei settori ad alta innovazione e nelle telecomunicazioni
Rimozione degli oneri burocratici che rallentano gli investimenti delle imprese
Monitoraggio continuo sui prezzi e vigilanza per il buon funzionamento del mercato
Efficienza, efficacia e integrità dell’azione amministrativa.
La sede principale del Ministero è a Roma in Via Veneto, nello storico Palazzo Piacentini inaugurato nel 1932 e progettato da figure di spicco della scuola italiana di architettura ed è organizzato in nove direzioni generali e due unità di missione. Il Ministero infine è presente su tutto il territorio nazionale attraverso gli Ispettorati territoriali, attivi a livello regionale.

È stato approvato dal Consiglio dei ministri del 4 novembre 2022 il decreto-legge che dispone il riordino delle attribuzioni dei ministeri e le nuove denominazioni dei cinque ministeri che cambiano nome, compreso il Ministero dello sviluppo economico, che diventa “Ministero delle imprese e del made in Italy”.

 

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