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Pubblicate sul sito dell’Agenzia delle Entrate le bozze dei modelli 2024, con le relative istruzioni, da utilizzare nella prossima campagna dichiarativa.

Modelli 730 e Redditi Persone fisiche - Nelle dichiarazioni dei redditi per l’anno d’imposta 2023 trovano spazio diverse novità, tra cui la tassazione agevolata delle mance per i lavoratori dipendenti delle strutture ricettive del settore privato, la ridefinizione dell’ambito fiscale del lavoro sportivo, la rideterminazione della detrazione spettante al personale del comparto sicurezza e difesa, la modifica del limite di spesa massimo su cui calcolare la detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici. I modelli recepiscono inoltre le novità relative alla disciplina di tassazione delle “cripto-attività”, quelle riguardanti il regime forfetario e il nuovo regime della tassa piatta incrementale (cd. flat tax incrementale).

Modelli Imprese, Enti e Società - I modelli e le istruzioni sono stati aggiornati per accogliere le modifiche in materia di Imposta sul reddito delle società. Nei modelli Redditi, in particolare, sono stati gestiti il recupero dell’imposta sostitutiva su utili e riserve di utile, l’imposta sul valore delle cripto-attività e gli aggiornamenti previsti dalla disciplina del Superbonus. Per quanto concerne il modello Redditi società di capitali, sono state apportate le modifiche relative all’imposta straordinaria applicata al margine degli interessi delle banche e relative alla nuova disciplina delle plusvalenze realizzate dalle società sportive professionistiche.

Certificazione Unica - Tra le novità più importanti che hanno interessato la Cu si evidenziano la tassazione agevolata delle mance per i lavoratori dipendenti del settore turistico, la riorganizzazione del lavoro sportivo dilettantistico e professionistico, l’innalzamento a 3mila euro dei fringe benefit erogati a favore dei lavoratori dipendenti con figli a carico, l’indicazione del trattamento integrativo speciale erogato ai lavoratori del settore turistico, ricettivo e termale e la rideterminazione della riduzione Irpef spettante al comparto sicurezza e difesa.

Modello Iva - Il modello è stato aggiornato per accogliere le novità normative del 2023. Rimodulati i righi dei quadri VE e VF, mentre nel quadro VO viene introdotta la possibilità per le imprese oleoturistiche di revocare l’opzione per la determinazione della detrazione Iva e del reddito nei modi ordinari.

Irap e 770 - Nel modello Irap viene gestita la non imponibilità ai fini Irap dei compensi erogati ai collaboratori coordinati e continuativi nell’area del dilettantismo in ambito sportivo inferiori all’importo annuo di 85mila euro. Aggiornato anche il 770: tra le novità la sezione relativa all’affrancamento delle quote da Oicr, la nota per l’emergenza alluvionale nei Quadri ST e SV e la nuova colonna per la gestione del credito da Trattamento integrativo speciale nel Quadro SX.

Roma, 22 dicembre 2023

Comunicato stampa Agenzia delle Entrate

 

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Il nuovo rapporto banca/impresa 

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Circolare Assicurazione obbligatoria contro le  calamità naturali

Oggetto: Nuovo obbligo assicurativo per le imprese contro le calamità naturali

Gentile Cliente,
con la presente circolare intendiamo informarla dell'introduzione, con la Legge di Bilancio 2024, dell'obbligo per tutte le imprese iscritte al Registro delle Imprese di stipulare un'assicurazione contro i danni derivanti da calamità naturali ed eventi catastrofali.
Riferimento Legge 30 dicembre 2023, n. 213, art. 1 c. da 101 a 111 in vigore dall’01/01/2024.

Cosa prevede la nuova norma:
Obbligo di stipula: Entro il 31 dicembre 2024, tutte le imprese dovranno sottoscrivere una polizza assicurativa a copertura dei danni alle immobilizzazioni materiali (terreni, fabbricati e macchinari) causati da eventi calamitosi e catastrofali verificatisi sul territorio nazionale.
Sanzioni: La mancata ottemperanza all'obbligo comporta l'applicazione di sanzioni.
L'inadempimento a questo obbligo potrà avere ripercussioni sulla concessione di contributi o agevolazioni finanziarie da parte dello Stato, anche in occasione di eventi calamitosi


Perché è importante questa nuova norma:
L'obbligo di assicurazione contro le calamità naturali rappresenta un importante strumento di tutela per le imprese, che si trovano sempre più esposte ai rischi derivanti da eventi climatici estremi. La stipula di una polizza adeguata consente di:

-Proteggere il patrimonio aziendale: in caso di evento calamitoso, l'assicurazione può coprire i costi di riparazione o ricostruzione dei beni danneggiati, garantendo la continuità dell'attività aziendale.
-Mitigare l'impatto economico: i danni causati da calamità naturali possono avere un impatto significativo sulla liquidità e redditività delle imprese. L'assicurazione può fornire un sostegno finanziario importante per fronteggiare le spese di ripristino.
-Migliorare l'accesso al credito: le banche e gli istituti di credito possono richiedere la sottoscrizione di una polizza assicurativa come condizione per l'erogazione di finanziamenti.

Cosa fare:
Entro il 31 dicembre 2024, contatta un broker o una compagnia assicurativa per richiedere un preventivo per una polizza contro le calamità naturali.
Conserva la copia della polizza e la documentazione relativa al pagamento del premio.

Cordiali saluti.

 

 

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Aumento del fatturato: il ruolo vitale di margine e incasso

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Fondo Nuove Competenze opportunità e vantaggi per le PMI

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Adeguati assetti e nuove linee guida EBA: La rivoluzione nei fidi bancari

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Una visita alla ricerca di soluzioni: Analisi delle principali criticità aziendali

La Strategia Oceano Blu: Innovazione e differenziazione per il successo aziendale

Formazione finanziata per adeguare i tuoi assetti aziendali e ottenere maggior credito

Attento amministratore se non adeguati gli assetti, la polizza assicurativa non ti salverà

 

A partire dal primo gennaio 2024, il Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese (PMI), regolamentato dalla Legge 662/96, ha visto l'entrata in vigore di importanti modifiche. Queste modifiche mirano a ridefinire i criteri di valutazione e analisi, incoraggiando un approccio più dinamico, integrato e proattivo.
Ecco un breve riassunto delle principali novità:

1. Importo massimo garantito:
Fissato a 5 milioni di euro per ciascuna impresa. Questa cifra rappresenta il massimo garantito dal Fondo, offrendo alle imprese una maggiore sicurezza finanziaria.

2. Percentuali di copertura:
80% per operazioni di investimento e per alcune categorie specifiche. Questo livello di copertura rimane elevato per sostenere gli investimenti strategici.
60% per operazioni di liquidità destinate a PMI classificate nelle fasce 3 e 4, secondo il modello di valutazione.
55% per operazioni di liquidità rivolte a PMI in fasce 1 e 2 del modello di valutazione.
50% per operazioni di capitale di rischio, riflettendo una copertura parziale per investimenti più rischiosi.
80% per microimprese e operazioni di importo ridotto, garantendo un sostegno significativo alle realtà più piccole.

3. Copertura per le Imprese Mid-Cap:
30% di copertura per operazioni di liquidità per le imprese mid-cap (250-499 dipendenti).
40% di copertura per operazioni di investimento per le mid-cap, riconoscendo l'importanza di sostenere anche realtà di dimensioni maggiori.

4. Commissioni per le Imprese Mid-Cap:
Viene introdotta una commissione una tantum dell'1,25% dell'importo garantito per le imprese mid-cap. Questa commissione contribuisce ai costi associati alla gestione delle garanzie.

5. Microimprese:
La garanzia rimane gratuita per le microimprese che richiedono operazioni di microcredito e importi ridotti. Questa misura sostiene attivamente le realtà più piccole e in fase di avvio.

6. Esclusione della fascia 5:
Imprese classificate nella fascia 5 del modello di valutazione sono escluse dalla garanzia, evidenziando una selezione mirata delle imprese ammissibili.

7. Enti del Terzo Settore:
Gli Enti del Terzo Settore possono accedere alla copertura del fondo, ma solo se sono iscritti al Repertorio Economico Amministrativo (REA) e al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS). Questo assicura una maggiore trasparenza e compliance.

 

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Investire in Assetti Aziendali Adeguati: La Via per il Successo Sostenibile

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Come presentarsi in banca più preparati e in linea con le nuove linee guida EBA

 

 

 

Buongiorno a tutti coloro che vogliono svelare i segreti del mondo degli affari senza dover indossare giacca e cravatta!
Se il linguaggio aziendale vi sembra un enigma indecifrabile, siete nel posto giusto. In questa guida pratica, faremo insieme un viaggio nel mondo degli "Assetti Aziendali", cercando di rendere chiare e accessibili le strategie dietro il funzionamento delle imprese.

Esploriamo il terreno con semplicità

Immaginate di essere in un bosco di affari, dove ogni impresa è un albero con radici e rami. Gli "Assetti Aziendali" sono come una mappa che vi aiuterà a orientarvi e a comprendere meglio il terreno, senza dover diventare esperti di navigazione aziendale.

 

Il linguaggio dei maghi degli affari: Adeguati assetti aziendali

-Capire chi fa cosa (mappa dell'organizzazione): Iniziamo con una mappa chiara che mostra chi è chi e cosa fa. Niente termini complicati, solo una guida semplice.

-Il diario dei soldi (registro finanziario): Tenere traccia dei soldi può sembrare difficile, ma immaginate un diario che semplifica tutto. Vedrete come ogni movimento di denaro ha senso!

-Regole chiare per tutti (procedure operative): Le regole possono spaventare, ma in questo caso sono come le istruzioni per un gioco. Basta seguirle e tutto andrà bene.

-Prevedere il futuro (previsioni a breve termine): Come una previsione del tempo, solo che si tratta del futuro dell'azienda. Nessuna sfera di cristallo necessaria!

-Pianificare i soldi con saggezza (pianificazione finanziaria): Un piano finanziario è come una guida per decidere come usare i soldi in modo intelligente. Niente trucchi, solo decisioni sagge.

 

Il custode del bosco: Monitoraggio continuo

Ma il nostro viaggio non finisce qui! Come custodi del bosco, dobbiamo essere sempre vigili. Il "Monitoraggio Continuo" è il nostro alleato magico che ci permette di tenere sotto controllo il bosco degli affari.

 

Il Maestro del bosco: Il controllo di gestione

Il controllo di gestione è come il maestro che tiene d'occhio ogni parte del bosco aziendale. Con il controllo di gestione, è possibile misurare le performance, identificare le aree di miglioramento e assicurarsi che ogni albero stia contribuendo al successo complessivo del bosco. È come avere una mappa in tempo reale che mostra dove c'è bisogno di attenzione e dove tutto sta prosperando.

 

La ricetta della sostenibilità: Ingredienti per un futuro solido

Come in una ricetta magica, la sostenibilità è l'ingrediente segreto per un futuro prospero. Gli "Adeguati Assetti Aziendali" ci insegnano a miscelare la trasparenza finanziaria, la responsabilità sociale e l'innovazione ambientale. Questa ricetta crea un impasto resistente e saporito, garantendo che l'azienda cresca in armonia con il mondo circostante.

 

La contabilità attendibile: la Bussola della navigazione aziendale

Nella nostra avventura, la contabilità diventa la nostra bussola affidabile. Una contabilità in ordine e sempre aggiornata è come una mappa costellata di stelle che guida la nave aziendale attraverso le acque finanziarie. Ogni transazione è un punto di riferimento, garantendo che l'azienda si muova nella direzione giusta.

 

L'arte dell'equilibrio

Ora, parliamo dell'importanza dell'equilibrio aziendale. Immaginate l'azienda come una bilancia gigante. Gli "Assetti Aziendali" aiutano a mantenere un perfetto equilibrio tra entrate e uscite, investimenti e profitti. Prevedere gli squilibri è come anticipare una tempesta nel bosco e prendere le misure necessarie per proteggere gli alberi.

 

Una guida alla portata di tutti
Abbiamo appena gettato le basi di una guida semplice agli "Assetti Aziendali". Il nostro obiettivo è rendere gli affari chiari e accessibili a chiunque, affinché tutti possano sentirsi sicuri nel navigare questo bosco senza dover diventare maghi degli affari. Continuate a seguirci per ulteriori capitoli di questa avventura aziendale!

 

Francesco Cacchiarelli, economista di impresa, iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Viterbo, al numero 084 sezione A, anzianità 1989, iscritto nel Registro dei Revisori Legali MEF, al numero 103287 sezione A, anzianità 1999

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In un anno consumati altri 77 km2, il 10% in più del 2021 Città troppo calde e impermeabili, sempre meno aree agricole e servizi ecosistemici Aree a pericolosità idraulica media: nel 2022 ricoperti più di 900 ettari di suolo

Non solo cambiamenti climatici: a rendere il suolo cittadino ancora più caldo, soprattutto nei periodi estivi, contribuisce in gran parte anche il consumo di suolo che, nel 2022, accelera arrivando alla velocità di 2,4 metri quadrati al secondo e avanzando, in soli dodici mesi, di altri 77 km2, oltre il 10% in più rispetto al 2021. Le città diventano sempre più calde: nei principali centri urbani italiani, la temperatura cresce all’aumentare della densità delle coperture artificiali, raggiungendo nei giorni più caldi valori compresi tra 43 e 46 °C nelle aree più sature e seguendo andamenti diversi a seconda delle caratteristiche del territorio circostante. In media, la differenza di temperatura del suolo nelle aree urbane di pianura rispetto al resto del territorio è di 4°C d’estate con massime di 6°C a Firenze e di oltre 8°C a Milano.

Ma il consumo di suolo incide anche sull’esposizione della popolazione al rischio idrogeologico, oltre 900 - in un solo anno - gli ettari di territorio nazionale reso impermeabile nelle aree a pericolosità idraulica media, e provoca la costante diminuzione della disponibilità di aree agricole eliminando in 12 mesi altri 4.500 ettari, il 63% del consumo di suolo nazionale.

Questi i costi nascosti ad oggi dovuti alla perdita dei servizi ecosistemici ricalcolati in base ai nuovi dati: 9 miliardi di euro ogni anno a causa della perdita di suolo rilevata tra il 2006 e il 2022.

Il Rapporto “Il consumo di suolo in Italia 2023”, pubblicato dall’ISPRA con cadenza annuale dal 2014, per la sua decima edizione diventa un prodotto SNPA. Pubblica le nuove stime sul suolo consumato per tutti i comuni italiani, ottenute grazie alla nuova cartografia che aggiorna e rivede l’intera serie storica sulla base delle nuove immagini satellitari ad alta risoluzione. Ad accompagnare il Rapporto anche il primo Atlante del consumo di suolo che riunisce le nuove mappe dettagliate del fenomeno a livello nazionale e locale. Il consumo di suolo continua a trasformare il territorio nazionale. Al 2022 la copertura artificiale si estende per oltre 21.500 km2, il 7,14% del suolo italiano (7,25% al netto di fiumi e laghi). I cambiamenti dell’ultimo anno si concentrano in alcune aree del Paese: nella pianura Padana, nella parte lombarda e veneta e lungo la direttrice della via Emilia, tutta la costa adriatica, in particolare in alcuni tratti del litorale romagnolo, marchigiano e pugliese.

La perdita di suolo e di tutti i servizi ecosistemici che fornisce, compresa la capacità di assorbire l’acqua, non conosce battute d’arresto: il 13% del consumo di suolo totale (circa 900 ettari) ricade nelle aree a pericolosità idraulica media, dove il 9,3% di territorio è ormai impermeabilizzato, un valore sensibilmente superiore alla media nazionale (con un aumento medio percentuale dello 0,33%). Considerando il consumo di suolo totale dell'ultimo anno, più del 35% (oltre 2.500 ettari) si trova poi in aree a pericolosità sismica alta o molta alta. Infine, il 7,5% (quasi 530 ettari) è nelle aree a pericolosità da frana. Tra i comuni virtuosi spiccano, tra i comuni grandi con più di 50 mila abitanti, Ercolano in Campania (solo 0,2 ettari consumati in più nel 2022), tra i comuni medi, Montale in Toscana (0 ettari in più) e San Martino Siccomario in Lombardia tra i comuni con meno di 10.000 abitanti (0,2 ettari in meno). Tra i capoluoghi delle città metropolitane risparmiano suolo Genova, Reggio Calabria e Firenze.

La logistica e la grande distribuzione organizzata, che rientrano tra le principali cause di consumo di suolo in Italia, nell’anno appena trascorso toccano il massimo dal 2006, con un picco di crescita superiore ai 506 ettari. Negli ultimi sedici anni il fenomeno si è concentrato nel Nord-Est del Paese, con oltre 1.670 ettari (il 5,8% del totale del consumo di suolo dell’area), seguito dal Nord-Ovest con 1.540 ettari (6.1%) e il Centro (940 ettari; 4,7%). Le grandi infrastrutture rappresentano l’8,4% del consumo totale, mentre gli edifici realizzati negli ultimi 12 mesi su suoli che nel 2021 erano agricoli o naturali sfiorano i 1.000 ettari, il 14% delle nuove superfici artificiali. 948 ettari (il 13,4%) in più per piazzali, parcheggi e altre aree pavimentate, mentre le aree estrattive consumano 385 ettari di suolo in un anno, pari al 5,4% del totale.

Per l’installazione a terra di impianti fotovoltaici si sono resi necessari quasi 500 ettari di terreno, 243 dei quali rientrano nella classificazione europea di consumo di suolo.

Genova, 25 ottobre 2023
UFFICIO STAMPA ISPRA

 

 

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A dicembre 2023 si stima un aumento sia del clima di fiducia dei consumatori (l’indice cresce da 103,6 a 106,7) sia dell’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese che sale da 103,5 a 107,2.

Si segnala un diffuso miglioramento delle opinioni dei consumatori soprattutto sulla situazione economica generale e sulla situazione futura. L’evoluzione positiva è evidenziata dai quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti del clima di fiducia: il clima economico e quello futuro registrano gli incrementi più consistenti (il primo passa da 111,0 a 118,6 e il secondo da 109,3 a 113,5); il clima corrente aumenta da 99,8 a 102,2 e il clima personale sale da 101,2 a 102,8.

Con riferimento alle imprese, si segnala un miglioramento della fiducia, seppur con intensità diverse, in tutti i comparti ad eccezione della manifattura. Più in dettaglio, nei servizi di mercato si registra un marcato aumento con l’indice che passa da 96,7 a 106,4; nelle costruzioni e nel commercio al dettaglio l’incremento è più contenuto (l’indice cresce, rispettivamente, da 161,3 a 162,9 e da 107,5 a 107,8). Infine si stima un peggioramento della fiducia nella manifattura (l’indice diminuisce da 96,6 a 95,4).

Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura giudizi sugli ordini e sulle scorte di prodotti finiti sostanzialmente stabili rispetto al mese scorso si abbinano ad attese di produzione in deciso peggioramento. Nelle costruzioni si stima un miglioramento di tutte le componenti.

Nei servizi di mercato si evidenzia un deciso miglioramento dei giudizi sugli ordini e sull’andamento degli affari; anche le attese sugli ordini aumentano ma l’incremento del saldo è meno consistente rispetto ai giudizi. Con riferimento al commercio al dettaglio, si stima una dinamica estremamente positiva per i giudizi sulle vendite, mentre le relative attese sono in diminuzione; tale evoluzione è determinata dalla grande distribuzione, mentre nella distribuzione tradizionale opinioni negative sulle vendite si uniscono ad un aumento delle relative attese. Quanto alle scorte di prodotti finiti, sono giudicate in decumulo.

 

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Il commento
A dicembre, il clima di fiducia delle imprese torna ad aumentare dopo quattro mesi consecutivi di riduzione e raggiunge il livello più elevato dallo scorso luglio. L’aumento dell’indice è determinato dal comparto dei servizi e da quello delle costruzioni.

L’indice di fiducia dei consumatori aumenta per il secondo mese consecutivo e si riporta, anch’esso, sul livello di luglio 2023. Si segnala un generale miglioramento di tutte le variabili che compongono l’indicatore ad eccezione dei giudizi sull’opportunità di risparmiare nella fase attuale, che rimangono sostanzialmente stabili rispetto al mese scorso.

Comunicato stampa Istat 22 dicembre 2023

 

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