Le rilevazioni Unioncamere-Infocamere sulla nati-mortalità delle imprese nel II trimestre fotografano una dinamica territoriale particolarmente favorevole per il Sud Italia.
Più del 38% delle 38mila nuove attività create tra aprile e giugno sono residenti al Mezzogiorno e la loro dinamica percentuale del tasso di crescita è dello 0,73% (in crescita rispetto agli ultimi 2 anni), contro lo 0,63% della media nazionale.
Quest’ultimo trimestre, quindi, conferma un trend già iniziato nel 2008; da allora infatti la quota del saldo nazionale delle aziende del Sud ha registrato un forte incremento, passando dal 29 al 38,1% di giugno 2016.

Sul piano dei comparti, il Commercio ha ottenuto il miglior saldo di periodo tra imprese chiuse e nuove attività, con un aumento di 8.924 unità. Sugli altri gradini del podio i servizi di alloggio e ristorazione (+6.052) e l’agricoltura (+5.007). In termini relativi, invece, sono i servizi alle imprese ad ottenere la performance di periodo migliore, incrementando di 1,63 punti percentuali il numero di attività rispetto al trimestre precedente. Seguono le attività artistiche, sportive e di intrattenimento (+1,46%) e sanità e assistenza sociale (+1,43%).
Tra le nuove iniziative economiche più della metà sono costituite in forma di società di capitali (19.259 unità in più) - in crescita rispetto all’anno passato - mentre le altre forme giuridiche non registrano miglioramenti nel saldo.
Ad oggi le imprese iscritte al Registro delle imprese delle Camere di commercio superano le 6 milioni di unità, un terzo delle quali localizzate nella circoscrizione Sud e Isole. Il dato positivo è che tutte le regioni hanno chiuso il trimestre con saldi positivi tra aperture e chiusure.

In ultima analisi, appare evidente come il motore del Sud stia spingendo la locomotiva dell’economia italiana che, ancora rallentata dalla recessione, sta tentando di riprendere una velocità di crociera adeguata ad una delle potenze dell’eurozona.
 
Articolo redatto dal Dott. Riccardo Cerulli - 18/09/2016