"L'orologiaio cieco" è un libro scritto da Richard Dawkins che presenta una spiegazione dettagliata e una discussione sulla teoria dell'evoluzione attraverso la selezione naturale. Il titolo originale del libro è "The Blind Watchmaker: Why the Evidence of Evolution Reveals a Universe Without Design". Nel 1987 il libro ha ottenuto il premio della Royal Society of Literature ed il premio del Los Angeles Times nella categoria attualità (current interest).

Nel libro, Dawkins utilizza l'analogia dell'orologiaio cieco per spiegare come la complessità e la diversità della vita sulla Terra possano essere spiegate senza ricorrere a un progetto o a una volontà divina. Egli sostiene che la selezione naturale, che agisce su piccole variazioni casuali nell'eredità genetica, è il principale meccanismo attraverso il quale le specie si adattano all'ambiente e si evolvono nel corso del tempo.

L'analogia dell'"orologiaio cieco" utilizzata da Dawkins nel titolo del libro si riferisce al concetto che l'evoluzione e la diversità della vita sulla Terra possono essere spiegate senza ricorrere a un'intelligenza o a un progetto preordinato.
L'orologiaio rappresenta una figura immaginaria che crea e assembla un orologio complesso. Nell'analogia, l'orologio simboleggia l'organizzazione e la complessità del mondo vivente, mentre il fatto che sia "cieco" sottolinea che non c'è una volontà o una guida intelligente dietro la sua creazione.

Attraverso un linguaggio accessibile e esempi tratti dalla biologia e dall'evoluzione, Dawkins cerca di dimostrare che il processo di selezione naturale può generare una varietà incredibile di forme e funzioni biologiche, senza la necessità di un'intelligenza superiore o di un disegno preordinato.

L'occhio: Dawkins discute l'evoluzione dell'occhio, un organo incredibilmente complesso. Egli sottolinea che l'occhio non è stato progettato da un'intelligenza superiore, ma è il risultato di un processo graduale di adattamento evolutivo. Dawkins cita varie forme di occhi presenti nel regno animale, dai semplici occhi puntiformi a quelli più complessi come quelli degli esseri umani, evidenziando come l'evoluzione abbia lavorato nel perfezionare questa straordinaria struttura.

Le farfalle di peppered moth: Dawkins esamina il caso delle farfalle di peppered moth, che hanno sperimentato un notevole cambiamento nella loro colorazione a seguito dell'inquinamento industriale. Prima dell'era industriale, la maggioranza delle farfalle era di colore chiaro, adattandosi all'ambiente in cui si mimetizzavano meglio. Tuttavia, con l'avvento dell'inquinamento, le farfalle scure divennero più adatte perché si mimetizzavano meglio sui tronchi degli alberi anneriti dalla fuliggine. Questo esempio dimostra come la selezione naturale favorisca i tratti che consentono alle specie di adattarsi al loro ambiente.

Il sistema immunitario: Dawkins esamina anche il sistema immunitario e la sua capacità di riconoscere e combattere gli agenti patogeni. Egli illustra come il sistema immunitario abbia evoluto meccanismi complessi per riconoscere e distruggere gli invasori, e come la selezione naturale abbia favorito l'evoluzione di una varietà di strategie difensive.

Gli alberi genealogici: L'autore fa uso di alberi genealogici per illustrare come le specie si siano ramificate nel corso del tempo. Attraverso questi diagrammi, Dawkins mette in luce come le specie condividano un antenato comune e come l'evoluzione abbia portato alla diversificazione delle forme di vita. E così via.

"L'orologiaio cieco" è considerato uno dei lavori fondamentali di Dawkins e ha contribuito a diffondere le sue idee sulla teoria dell'evoluzione e sull'ateismo. Il libro ha suscitato dibattiti e discussioni nel campo della biologia e della filosofia, stimolando la riflessione su temi come la complessità biologica, l'adattamento evolutivo e la presenza o assenza di un progetto intelligente nell'universo.