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Comunicato stampa INPS del 18 luglio 2016
 
La Legge 23 dicembre 2000 n. 388, ha previsto in tema delle sanzioni civili, la disciplina e le relative applicazioni nei casi di mancato adempimento degli obblighi contributivi, per coloro che non hanno provveduto, o lo hanno fatto in forma minore a quella dovuta, entro il termine stabilito, al pagamento dei contributi o dei premi dovuti alle gestioni previdenziali ed assistenziali.
In seguito, la Legge 4 novembre 2010 n. 183 ha poi previsto, per i casi in cui fossero impiegati lavoratori subordinati, senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro da parte del datore di lavoro privato, con la sola esclusione del datore di lavoro domestico, l’aumento del 50% delle sanzioni determinate in base al criterio stabilito dall’art. 116, della L. 388/2000.
Questo aumento delle sanzioni civili è stato infine escluso dal Decreto Legislativo n. 151 del 14 settembre 2015, che ha riformulato la disciplina delle sanzioni previste per i casi di lavoro irregolare.
La Circolare n.129 del 13 luglio 2016 precisa a partire dal 24 settembre 2015, giorno di entrata in vigore della norma, le sanzioni civili da applicare nei casi di utilizzo di lavoratori subordinati “irregolari”, le nuove modalità di calcolo che dovranno essere applicate a tutti gli accertamenti ispettivi iniziati conclusi o non prima di detta data, e precisa le modalità per ottenere i rimborsi per somme che sono state erroneamente calcolate.

Comunicato stampa INPS del 24 giugno 2016
 
A partire dal 1 agosto sarà disponibile una nuova funzionalità per l’inoltro, anche contestuale, delle seguenti domande e dichiarazioni:
  • pagamento diretto del Fondo di Tesoreria (mod. FTES01 e FTES02);
  • pagamento diretto della quota di TFR maturata durante l’ultimo periodo di CIGS (mod. SR41);
  • dichiarazione del responsabile della procedura concorsuale necessaria ai fini dell’intervento dei Fondi di garanzia (mod. SR52 e SR95).
Nel Messaggio 2800 del 23 giugno 2016 sono presenti il percorso, la procedura da seguire e le istruzioni per la compilazione e l’invio del file.

Secondo quanto prevede l’OIC 15, la cancellazione dei crediti iscritti nel bilancio di un’impresa si può avere solamente quando si verifichi uno dei seguenti casi:

-i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dal crediti si estinguono (parzialmente o totalmente);
-la titolarità dei diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dal credito viene trasferita e con essa sono trasferiti sostanzialmente tutti i rischi inerenti il credito.
 
Due sono, quindi, gli elementi da valutare per stabilire se il credito debba o meno essere cancellato dal bilancio:
l’esistenza del diritto di ricevere dei flussi finanziari;
oppure, nel caso in cui la titolarità di tale diritto sia stata trasferita, occorre stabilire se sono stati trasferiti tutti i rischi.
 
Sono, a titolo di esempio, operazioni che consentono la cancellazione del credito in bilancio:
-la cessione del credito, come il factoring con cessione pro-soluto con trasferimento sostanziale di tutti i rischi del credito e l'invoice trading;
-la cartolarizzazione con trasferimento sostanziale di tutti i rischi del credito.

Parimenti non consentono la cancellazione del credito iscritto in bilancio il mandato all’incasso, il pegno di crediti, le cessioni pro-solvendo ecc. ecc.
 
In caso di cancellazione del credito, si provvede a indicare nella voce B14 del conto economico, una perdita su crediti, generata dalla differenza tra il corrispettivo e il valore contabile del credito al momento della cessione.
 
 
 
 

Negli ultimi anni, la transizione verso fonti di energia rinnovabile è diventata un obiettivo cruciale per affrontare i cambiamenti climatici e ridurre l'impatto ambientale. Tra le opzioni più promettenti, l'energia solare si è affermata come una delle fonti di energia più pulite e sostenibili. Installare un impianto fotovoltaico può non solo contribuire all'ambiente, ma anche rappresentare un investimento economicamente vantaggioso. Ma come si può pianificare e valutare con successo un progetto fotovoltaico? La risposta sta nel business plan fotovoltaico.

Cos'è un Business Plan Fotovoltaico?
Un business plan fotovoltaico è un documento chiave che serve a definire il ritorno economico derivante dall'installazione di un impianto fotovoltaico. È un prospetto dettagliato che identifica e riepiloga tutti i costi associati al progetto, fornisce stime precise dei rendimenti nel tempo, calcola il periodo di ammortamento e aiuta a determinare la convenienza economica dell'investimento.

La caratteristica unica degli impianti fotovoltaici è la loro capacità di convertire l'energia solare in energia elettrica, rendendo l'installazione non solo un passo importante per la sostenibilità ambientale, ma anche un investimento finanziario attraente.

 

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Come realizzare un Business Plan Fotovoltaico
Per creare un business plan fotovoltaico efficace, è essenziale considerare attentamente i seguenti aspetti:

-Stima dei costi: La prima fase cruciale nella creazione di un business plan fotovoltaico è la stima dei costi. Ci sono due tipi di costi da considerare: i costi di realizzazione dell'impianto "chiavi in mano" e i costi di "mantenimento" negli anni. Questa analisi dettagliata aiuta a determinare l'investimento iniziale necessario e i costi operativi nel corso del tempo.

-Ricavi: Dopo aver stimato i costi, è fondamentale esaminare i ricavi. Dopo la scadenza degli incentivi governativi, il ricavo principale deriva dall'autoconsumo dell'energia prodotta. L'autoconsumo consente di risparmiare sulla bolletta energetica e di aumentare il ritorno sull'investimento. 

-Periodo di ammortamento: Il periodo di ammortamento è il tempo necessario per recuperare l'investimento iniziale. Calcolare il periodo di ammortamento è essenziale per determinare quanto tempo ci vorrà per iniziare a ottenere profitti dall'impianto fotovoltaico. Questo dato è cruciale per gli investitori e per valutare la redditività dell'intero progetto.

-Flussi di cassa: Tempistica delle Spese: Prevedere accuratamente il momento in cui si verificheranno le spese è essenziale per un'analisi dei flussi di cassa precisa. Questo influenza gli indici di performance dell'investimento, poiché consente di pianificare in modo efficace e di gestire le risorse finanziarie in modo ottimale.-

Rischi: I rischi associati all'investimento fotovoltaico vanno analizzati attentamente. Questi possono includere problemi di manutenzione dell'impianto e la sua durata nel tempo. Una gestione oculata dei rischi può influire significativamente sulla redditività del progetto.

-Concorrenza e Mercato: Il successo di un progetto fotovoltaico può essere influenzato dalla concorrenza di altri produttori di energia rinnovabile e dalle fluttuazioni del mercato energetico. È importante considerare anche fattori esterni come le politiche governative e le variazioni dei prezzi delle materie prime.

-Analisi SWOT: L'analisi SWOT è uno strumento utile per valutare i punti di forza, debolezza, opportunità e minacce del progetto fotovoltaico.
Punti di Forza (Strengths):
Risparmio Economico: Gli impianti fotovoltaici offrono un notevole risparmio economico a lungo termine attraverso la produzione di energia gratuita dopo il periodo di ammortamento.

Riduzione dell'impatto ambientale: Contribuiscono alla riduzione delle emissioni di gas serra e dell'inquinamento atmosferico, migliorando l'impatto ambientale.

Affidabilità e durata: Gli impianti fotovoltaici richiedono poca manutenzione e possono durare oltre 25 anni, offrendo un'elevata affidabilità.

Incentivi fiscali: Molte regioni offrono incentivi fiscali, crediti d'imposta e sussidi governativi per la produzione di energia solare, riducendo i costi iniziali.

Punti di debolezza (Weaknesses):
Costi iniziali elevati: L'installazione di un impianto fotovoltaico può comportare costi iniziali significativi, rendendo difficile l'accesso per alcune persone o aziende.

Dipendenza dalla luce solare: La produzione di energia è influenzata dalla disponibilità di luce solare, che può variare in base alle condizioni meteorologiche e alle stagioni.

Spazio richiesto: Gli impianti fotovoltaici richiedono spazio per l'installazione dei pannelli, il che può essere problematico in aree con restrizioni di spazio.

Opportunità (Opportunities):
Incentivi Governativi: L'adozione di politiche governative favorevoli alle energie rinnovabili può offrire opportunità di finanziamento aggiuntive e incentivi per gli impianti fotovoltaici.

Aumento della consapevolezza ambientale: La crescente preoccupazione per l'ambiente può aumentare la domanda di energia solare e la consapevolezza dell'importanza delle fonti energetiche sostenibili.

Avanzamenti Tecnologici: Il progresso nella tecnologia dei pannelli solari e nella gestione dell'energia può migliorare l'efficienza e la resa degli impianti fotovoltaici.

Minacce (Threats):
Fluttuazioni dei Prezzi delle Materie Prime: Le variazioni nei prezzi dei materiali utilizzati per la produzione dei pannelli solari possono influire sui costi e sulla redditività.

Politiche Governative Sfavorevoli: Cambiamenti nelle politiche governative o nella regolamentazione dell'energia solare possono avere un impatto negativo sugli incentivi e sul ritorno sull'investimento.

Concorrenza: La concorrenza da parte di altre fonti energetiche o di altri produttori di energia rinnovabile può influenzare la domanda di energia solare.

Un business plan fotovoltaico è uno strumento fondamentale per valutare l'opportunità di investire in un impianto fotovoltaico. Attraverso un'attenta pianificazione, analisi accurata dei costi, una valutazione economica dettagliata e la gestione dei flussi di cassa, è possibile massimizzare la redditività e contribuire al successo di un progetto di energia solare. Con l'energia solare, è possibile ottenere benefici sia per l'ambiente che per il portafoglio, a condizione che l'analisi e la pianificazione siano accurate e complete.

 

Modello di Project Financing per la realizzazione di un impianto fotovoltaico

La rata del finanziamento del nuovo capannone è sostenibile ?

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Il Noleggio Operativo di un impianto fotovoltaico è una formula alternativa all’acquisto e al leasing che consente, dietro pagamento di un canone periodico, di acquisire l’impianto per uno specifico arco temporale, senza sostenere la spesa dell’acquisto.

Dal punto di vista finanziario il bene noleggiato non viene iscritto a bilancio e non costituisce un indebitamento per l’azienda e non c'è alcuna segnalazione in Centrale Rischi e si mantiene liquidità in azienda.

I canoni di noleggio sono totalmente deducibili ai fini IRES e IRAP (e detraibili per l’IVA), indipendentemente dalla durata del contratto di noleggio. 

Si eliminano i costi di smaltimento dell’impianto a fine vita, i costi di manutenzione, quelli di riparazione fuori garanzia.

 

 

Un bilancio aziendale è uno strumento fondamentale per valutare la salute finanziaria di un'azienda e la sua trasparenza. Tuttavia, in alcuni casi, potrebbe esserci la possibilità che il bilancio sia stato manipolato per nascondere informazioni o creare una falsa immagine di prosperità. Per proteggere gli interessi degli investitori e assicurare la corretta rendicontazione finanziaria, sono necessarie tecniche di indagine che possano svelare eventuali manipolazioni. Ecco un elenco di tecniche di indagine utilizzate per rilevare manipolazioni del bilancio:

Analisi dei rapporti finanziari:
L'analisi dei rapporti finanziari è una tecnica che coinvolge la valutazione delle relazioni tra diverse voci finanziarie nel bilancio, come rapporto di liquidità, rapporto di indebitamento, margine di profitto, ecc. Sono possibili manipolazioni se queste relazioni risultano anomale rispetto agli standard del settore o alle tendenze storiche.

Analisi delle tendenze temporali:
L'analisi delle tendenze temporali prevede la valutazione delle variazioni delle voci finanziarie nel bilancio nel corso del tempo. Se sono presenti cambiamenti significativi o inconsueti nelle tendenze, potrebbe esserci un'indicazione di manipolazione del bilancio.

Confronto con il settore di riferimento:
Il confronto con il settore di riferimento implica il confronto delle prestazioni finanziarie e dei rapporti di una società con quelli delle altre società del settore. Se la società si discosta in modo significativo dalla media del settore o dalle sue controparti, potrebbe esserci motivo di sospetto di manipolazione del bilancio.

Analisi dei flussi di cassa:
L'analisi dei flussi di cassa è una tecnica che valuta i movimenti di denaro all'interno dell'azienda. Se ci sono discrepanze tra i flussi di cassa e le informazioni contabili riportate nel bilancio, potrebbe indicare una manipolazione delle entrate o delle spese.

Revisione delle politiche contabili:
La revisione delle politiche contabili consiste nell'esaminare le politiche contabili adottate dall'azienda. Un cambiamento frequente delle politiche contabili o l'adozione di politiche contabili non conformi agli standard di settore potrebbero sollevare sospetti di manipolazione del bilancio.

Verifica delle transazioni non abituali:
Le transazioni non abituali o insolite possono essere un segnale di manipolazione del bilancio. Queste includono operazioni straordinarie, transazioni con parti correlate o movimenti finanziari atipici. L'analisi di queste transazioni e la verifica della loro legittimità possono aiutare a identificicare eventuali manipolazioni del bilancio.

Analisi degli indicatori di redditività:
L'analisi degli indicatori di redditività, come il margine operativo lordo, il margine di profitto netto e il rendimento sugli investimenti, può fornire un'indicazione sulla vera performance finanziaria dell'azienda. Se tali indicatori sono significativamente diversi dalle aspettative o dagli standard di settore, potrebbe essere necessaria un'indagine più approfondita per identificare eventuali manipolazioni del bilancio.

Verifica delle informazioni fuori dal bilancio:
Le informazioni fuori dal bilancio, come i rapporti di analisti, le notizie di mercato o le dichiarazioni dei manager, possono fornire ulteriori indizi sulla manipolazione del bilancio. Il confronto tra queste informazioni esterne e i dati nel bilancio può rivelare discrepanze o incongruenze che richiedono un'ulteriore indagine.

"Trasparenza finanziaria: la chiave per una fiducia duratura." Un'indagine accurata del bilancio aziendale garantisce la trasparenza finanziaria e la fiducia degli investitori.

 

La corretta indagine del bilancio di una società è essenziale per garantire la trasparenza e la fiducia negli affari. Utilizzando le tecniche di indagine descritte e adottando un approccio diligente, gli analisti finanziari e gli investitori possono identificare eventuali manipolazioni del bilancio e prendere decisioni informate sulla base di dati finanziari accurati e affidabili.

 

 

La dichiarazione di adeguatezza degli assetti e il falso in bilancio

Ecco come l'indice DSCR può aiutare a prevenire la crisi d'impresa

L'ibridazione della conoscenza: una sinergia vincente tra consulenti e impresa

Il prezzo del non agire: i rischi imprendibili di ignorare la conformità aziendale

Importanza del monitoraggio e controllo continuo degli adeguati assetti aziendali

I nuovi obblighi sull'adozione degli Adeguati Assetti Organizzativi Amministrativi e Contabili

La cultura della prevenzione della crisi d'impresa: l'importanza degli adeguati assetti aziendali per le PMI

 

Per la compliance adeguati assetti e sulla valutazione delle prospettive della continuità aziendale scrivici Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   

Collaboriamo anche con revisori, banche, CFO, consulenti, avvocati, organismi di vigilanza, temporary manager.

 

Francesco Cacchiarelli economista di impresa e business partner

 

 

Comunicato stampa ABI del 21 giugno 2016
 
Banche e regole, questo il binomio della due giorni organizzata dall’ABI “Unione Bancaria e Basilea3” che prende il via oggi a Roma. Al centro del dibattito il rapporto tra le normative europee, le prassi di vigilanza e i riflessi sull’operatività bancaria

“Per adeguarsi alle nuove regole le banche italiane hanno rafforzato la qualità del proprio capitale e migliorato gli indici di leva e di liquidità, senza contare su aiuti pubblici. Proprio grazie a questi risultati, anche negli anni della crisi, le banche hanno garantito il finanziamento delle famiglie e imprese. Ma quello che non è più possibile ipotizzare è un continuo cambiamento al rialzo dei requisiti patrimoniali” ha dichiarato il Direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini, aprendo i lavori del Convegno annuale “Unione Bancaria e Basilea3”, la due giorni che l’Associazione bancaria dedica ai temi della Vigilanza Europea e dell’implementazione nel diritto nazionale delle novità regolamentari della Vigilanza prudenziale. “Occorre tener presente che ulteriori inasprimenti dei requisiti patrimoniali che deriverebbero per le banche dal nuovo pacchetto di misure, che rappresentano una modifica sostanziale del precedente quadro regolamentare denominato Basilea 3, impatterebbero sulla crescita economica in misura più marcata in Italia e in tutta l’Europa, dato il ruolo che il settore bancario svolge nel finanziamento dell'economia”.
“Non abbiamo dubbi sul fatto che l’ampio pacchetto riformatore post-crisi finanziaria, e il rafforzamento patrimoniale creeranno un settore bancario più forte. Tuttavia – ha precisato il Direttore generale dell’Associazione Bancaria - occorre prestare attenzione alla lunga fase di transizione che durerà ancora molti anni e valutare l’interpretazione, troppo spesso effettuata nella maniera più restrittiva possibile, delle regole ed evitare misure che possano danneggiare la ripresa economica e, di conseguenza, la possibilità di erogare credito”.
Tra le questioni ancora aperte, al centro dell’edizione 2016 del convegno “Unione Bancaria e Basilea3”, anche la necessità della definizione del quadro normativo che porti rapidamente al completamento dell'Unione Bancaria europea. In tale quadro emerge la centralità del dibattito in corso relativo alla istituzione di un sistema europeo di assicurazione dei depositi (Edis). Tale quadro dovrà in ogni caso preservare la possibilità che i sistemi di garanzia dei depositi, incluso quello europeo, possano svolgere interventi precoci e preventivi per evitare più costose procedure di risoluzione. A tal fine è necessario un migliore coordinamento delle disposizioni contenute nella direttiva sui sistemi di garanzia dei depositi (DGSD) e la direttiva sulla risoluzione delle crisi bancarie (Brrd) al fine di evitare penalizzazioni delle banche europee nel contesto globale dei mercati finanziari, senza introdurre ulteriori elementi di rigidità che renderebbero più complessa e costosa la loro capacità di raccolta e quindi di sostegno all'economia.
Il dibattito odierno ha visto il confronto tra esperti del settore e Autorità di Vigilanza nazionali ed europee, tra cui Paolo Angelini, Vice Capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia e Mario Nava, Direttore Monitoraggio del sistema finanziario e gestione delle crisi presso la Commissione Europea. I lavori del convegno si concluderanno domani con una tavola rotonda a cui interverranno, tra gli altri, Alessio De Vincenzo, Dirigente Servizio Regolamentazione e Analisi Macroprudenziale Banca d’Italia, Rainer Masera, Preside della Facoltà di Economia Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma e Gianfranco Torriero, Vice Direttore Generale ABI.

Quando una srl ha difficoltà a pagare le cartelle esattoriali, può chiedere una rateazione ad Equitalia, senza prestare alcuna garanzia.
Per i debiti esattoriali fino a 50 mila euro basta semplicemente presentare la domanda scaricabile qui. La rateazione è concessa in automatico.

Per le pendenze superiori a 50 mila euro, nel caso in cui la società verta in una situazione di temporanea ed obiettiva difficoltà di pagamento,  in allegato all’apposita istanza di rateazione, si dovrà presentare la visura della Camera di Commercio aggiornata, la copia dell’ultimo bilancio depositato, il prospetto di determinazione dell’indice Alfa e dell’indice di liquidità e, qualora il bilancio presentato si riferisca ad un esercizio chiuso da oltre sei mesi, una relazione economico-patrimoniale, redatta secondo i criteri previsti dall’art. 2423 e seguenti del  Codice civile, risalente a non oltre due mesi dalla data di presentazione dell’istanza di rateazione.

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