In cosa consiste l’agevolazione ai fini delle imposte dirette?
L’agevolazione consiste nell’applicazione di un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell'IRAP nella misura dell'8% sulla differenza tra il valore normale dei beni assegnati e il loro costo fiscalmente riconosciuto. L’aliquota dell’8%, in caso di assegnazione effettuata da società non operative in almeno due periodi sugli ultimi tre, viene rideterminata al 10,5%.
Leggi tutto: Assegnazione agevolata di beni ai soci....
Quando si tratta di garantirsi il sostegno finanziario necessario per far crescere un'azienda, la bancabilità svolge un ruolo fondamentale. La bancabilità si riferisce alla capacità di un'azienda di attrarre finanziamenti, ottenere prestiti e investimenti da parte di banche e istituzioni finanziarie. Ecco alcune strategie chiave per aumentare la bancabilità della tua azienda:
1. Mantieni una gestione finanziaria solida
Una gestione finanziaria solida è fondamentale per migliorare la bancabilità dell'azienda. Assicurati di mantenere un controllo rigoroso delle tue finanze, tenendo traccia delle entrate e delle spese in modo accurato. Mantieni una buona liquidità, controlla attentamente i costi e riduci il debito aziendale. Dimostrare una solida situazione finanziaria aumenta la tua credibilità agli occhi delle banche e degli investitori.
2. Prepara un business plan completo e ben strutturato
Un business plan ben preparato è uno strumento potente per aumentare la bancabilità dell'azienda. Il business plan dovrebbe illustrare chiaramente la visione aziendale, gli obiettivi a lungo termine, le strategie di mercato, le previsioni finanziarie e le potenziali sfide. Presenta in modo convincente la tua proposta di valore e dimostra la solidità del tuo modello di business. Un business plan completo e ben strutturato può aiutare le banche e gli investitori a valutare la tua azienda in modo più accurato e aumentare la tua credibilità finanziaria.
3. Prepara un budget dettagliato
Un budget accurato fornisce una panoramica chiara delle entrate e delle spese previste per i prossimi 12 mesi. Analizza attentamente le fonti di reddito, come i ricavi delle vendite e i pagamenti dei clienti, insieme alle spese fisse e variabili come affitto, stipendi, fornitori e marketing. Assicurati di basare le previsioni su dati storici, previsioni di mercato e opportunità di crescita.
4. Prepara un cash flow almeno a sei mesi
Il cash flow proietta il flusso di cassa atteso nel corso dei prossimi 6 mesi. Considera le entrate previste e le spese proiettate per ogni mese e calcola il saldo di cassa previsto alla fine di ogni periodo. Questo ti darà una visione chiara della liquidità disponibile e della capacità dell'azienda di gestire i pagamenti e gli investimenti.
5. Monitora e aggiorna regolarmente
Una volta implementato il budget e il cash flow, è fondamentale monitorarli regolarmente e confrontare i risultati effettivi con le previsioni. Effettua revisioni periodiche per apportare eventuali modifiche o aggiustamenti in base all'andamento effettivo del business. Questa pratica dimostra alle banche e agli investitori la tua capacità di gestire in modo responsabile le finanze aziendali.
6. Diversifica la tua base di clienti
La dipendenza da un singolo cliente o settore può rappresentare un rischio per la tua azienda e ridurre la tua bancabilità. Cerca di allargare la tua base di clienti e di diversificare il tuo portafoglio. Investi nella diversificazione delle tue fonti di reddito, cercando opportunità in nuovi mercati o settori. Avere una base di clienti diversificata ti renderà più attraente per le banche, in quanto ridurrà il rischio associato al tuo business.
7. Valuta e monitora i rischi aziendali
Identifica e gestisci i rischi aziendali in modo proattivo. Implementa un sistema di valutazione dei rischi e di controllo interno per identificare potenziali minacce e sviluppare piani di mitigazione. Le banche sono più propense ad offrire finanziamenti alle aziende che dimostrano una buona gestione dei rischi e la capacità di affrontare le sfide in modo efficace.
8. Comunica in modo efficace la tua situazione finanziaria
Assicurati di fornire informazioni finanziarie accurate e complete alle banche e agli investitori. Una comunicazione finanziaria trasparente e affidabile ispira fiducia e aumenta la bancabilità della tua azienda. Mantieni i documenti finanziari aggiornati, come i bilanci e le dichiarazioni dei redditi, e metti a disposizione queste informazioni quando richiesto. Una comunicazione finanziaria efficace dimostra la tua capacità di gestire in modo responsabile le finanze aziendali.
9. Collabora con "esperti finanziari"
Coinvolgere consulenti o esperti di settore può essere un'ottima strategia per migliorare la bancabilità della tua azienda. Questi professionisti possono offrire consulenza sulla gestione finanziaria, sull'ottimizzazione delle operazioni e sulla pianificazione strategica. Lavorare con esperti finanziari può fornire una prospettiva esterna e aiutarti a identificare aree di miglioramento che potrebbero aumentare la tua bancabilità.
Migliorare la bancabilità di un'azienda richiede ad esempio una gestione finanziaria solida, un business plan ben strutturato, un budget e un cash flow aggiornati, una base di clienti diversificata e relazioni solide con le banche e le istituzioni finanziarie. Investire in tecnologia e innovazione, valutare e monitorare i rischi aziendali e comunicare in modo efficace la tua situazione finanziaria sono ulteriori strategie per aumentare la tua bancabilità. Ricorda che il processo di miglioramento della bancabilità richiede tempo, impegno e una pianificazione strategica accurata.
Articolo redatto da Francesco Cacchiarelli 08-03-2017
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Codice della Crisi art. 325 – Ricorso abusivo al credito
1. Gli amministratori, i direttori generali, i liquidatori e gli imprenditori esercenti un’attività commerciale che ricorrono o continuano a ricorrere al credito, anche al di fuori dei casi di cui agli articoli 322 e 323, dissimulando il dissesto o lo stato d’insolvenza sono puniti con la reclusione da sei mesi a tre anni.
Reti di imprese evoluzione normativa.
Art. 6 bis, co. 1 e 2, D.L. 112/2008 (ARTICOLO ABROGATO dalla L. 23 luglio 2009, n. 99) - Distretti produttivi e reti di imprese.
(( 1. Al fine di promuovere lo sviluppo del sistema delle imprese attraverso azioni di rete che ne rafforzino le misure organizzative, l'integrazione per filiera, lo scambio e la diffusione delle migliori tecnologie, lo sviluppo di servizi di sostegno e forme di collaborazione tra realtà produttive anche appartenenti a regioni diverse, con decreto del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono definite le caratteristiche e le modalita' di individuazione delle reti delle imprese e delle catene di fornitura )).
(( 2. Alle reti, di livello nazionale, delle imprese e alle catene di fornitura, quali libere aggregazioni di singoli centri produttivi coesi nello sviluppo unitario di politiche industriali, anche al fine di migliorare la presenza nei mercati internazionali, si applicano le disposizioni concernenti i distretti produttivi previste dall'articolo 1, commi 366 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, come da ultimo modificati dal presente articolo, ad eccezione delle norme inerenti i tributi dovuti agli enti locali )).
Articolo 3 Decreto Legge 10 febbraio 2009, n. 5 (convertito con modificazioni dalla L. 9 aprile 2009, n. 33 (in SO n. 49, relativo alla G.U. 11/04/2009, n. 85) - Distretti produttivi e reti di imprese:
Comma 4-ter. Con il contratto di rete due o più imprese si obbligano ad esercitare in comune una o più attività economiche rientranti nei rispettivi oggetti sociali allo scopo di accrescere la reciproca capacità innovativa e la competitività sul mercato. Il contratto e' redatto per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, e deve indicare:
a) la denominazione sociale delle imprese aderenti alla rete;
b) l'indicazione delle attività comuni poste a base della rete;
c) l'individuazione di un programma di rete, che contenga l'enunciazione dei diritti e degli obblighi assunti da ciascuna impresa partecipante e le modalità di realizzazione dello scopo comune da perseguirsi attraverso l'istituzione di un fondo patrimoniale comune, in relazione al quale sono stabiliti i criteri di valutazione dei conferimenti che ciascun contraente si obbliga ad eseguire per la sua costituzione e le relative modalità di gestione, ovvero mediante ricorso alla costituzione da parte di ciascun contraente di un patrimonio destinato all'affare, ai sensi dell'articolo 2447-bis, primo comma, lettera a), del codice civile;
d) la durata del contratto e le relative ipotesi di recesso;
e) l'organo comune incaricato di eseguire il programma di rete, i suoi poteri, anche di rappresentanza, e le modalità di partecipazione di ogni impresa all'attività dell'organo.
Comma 4-quater. Il contratto di rete e' iscritto nel registro delle imprese ove hanno sede le imprese contraenti.
Decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179 Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese convertito con modificazioni dalla L. 17 dicembre 2012, n. 221 (in S.O. n. 208, relativo alla G.U. 18/12/2012, n. 294) - Articolo 36, Misure in materia di confidi, strumenti di finanziamento e reti d'impresa:
Comma 2-ter. Il contratto di rete di cui al successivo comma 5 può prevedere, ai fini della stabilizzazione delle relazioni contrattuali tra i contraenti, la costituzione di un fondo di mutualità tra gli stessi, per il quale si applicano le medesime regole e agevolazioni previste per il fondo patrimoniale di cui al comma 4-ter dell'articolo 3 del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33. Il suddetto fondo di mutualità partecipa al Fondo mutualistico nazionale per la stabilizzazione dei redditi delle imprese agricole di cui al comma 2-bis.
Comma 5. Ai fini degli adempimenti pubblicitari di cui al comma 4-quater dell'articolo 3 del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, e successive modificazioni, il contratto di rete nel settore agricolo può essere sottoscritto dalle parti con l'assistenza di una o più organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, che hanno partecipato alla redazione finale dell'accordo.
Comma 5-bis. Al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 34, comma 1, dopo la lettera e), e' inserita la seguente:
"e-bis) le aggregazioni tra le imprese aderenti al contratto di rete ai sensi dell'articolo 3, comma 4-ter, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33; si applicano le disposizioni dell'articolo 37";
b) all'articolo 37, dopo il comma 15 e' inserito il seguente:
"15-bis. Le disposizioni di cui al presente articolo trovano applicazione, in quanto compatibili, alla partecipazione alle procedure di affidamento delle aggregazioni tra le imprese aderenti al contratto di rete, di cui all'articolo 34, comma 1, lettera e-bis)".
Consulenza reti di imprese
Il termine “Assurance” è definito dall’International Framework for Assurance Engagements emesso dall’International Auditing and Assurance Standards Board (IAASB) e indica "un incarico in cui un professionista esprime un giudizio al fine di accrescere il livello di fiducia degli utilizzatori circa determinate informazioni o aspetti rilevanti."
I servizi professionali di natura “Assurance” comportano l’applicazione di regole specifiche e di specifici standard professionali.
Nell'ambito aziendale, l'assurance delle informazioni svolge un ruolo cruciale nel garantire la fiducia e la trasparenza nei confronti degli utilizzatori. Attraverso attività di attestazione e asseverazione, i professionisti forniscono una valutazione indipendente sulle informazioni finanziarie, strategiche e operative delle aziende. Andiamo ora ad esplorare le diverse aree di assurance e asseverazione, analizzando l'importanza della valutazione delle informazioni aziendali e dei processi che ne regolano la corretta comunicazione.
Attestazione dei piani aziendali:
Una delle principali attività di assurance è l'attestazione dei piani aziendali, come il budget, il business plan e i piani industriali. Mediante l'applicazione di principi e standard professionali specifici, i professionisti valutano la coerenza e la solidità finanziaria di tali piani, fornendo una certificazione che aumenta la fiducia degli stakeholder. Questa attestazione contribuisce a garantire che le prospettive future dell'azienda siano realistiche e sostenibili.
Asseverazione del Piano Economico Finanziario (P.E.F.):
Nel contesto del project financing, l'asseverazione del Piano Economico Finanziario (P.E.F.) riveste un ruolo fondamentale. Esperti indipendenti valutano la solidità e la fattibilità del piano, fornendo una certificazione che aumenta la credibilità degli investitori e delle istituzioni finanziarie coinvolte. Questa asseverazione svolge un ruolo chiave nel garantire un sostegno finanziario solido per la realizzazione di progetti complessi.
Asseverazione dei piani di risanamento aziendale:
Nei casi in cui un'azienda si trovi in difficoltà finanziaria, l'asseverazione dei piani di risanamento, accordi di ristrutturazione e procedure concordatarie è essenziale. I professionisti valutano la solidità e la fattibilità di tali piani, fornendo una certificazione che offre una guida affidabile per il recupero finanziario dell'azienda. Questa asseverazione contribuisce a ristabilire la fiducia degli stakeholder e facilita il processo di ristrutturazione aziendale.
Analisi e valutazione dei processi aziendali:
L'assurance delle informazioni comprende anche l'analisi e la valutazione dei sistemi di budgeting, reporting direzionale e controllo di gestione. Attraverso l'applicazione di principi e standard professionali, i professionisti esaminano l'efficacia di tali sistemi nel monitorare le performance aziendali e nel supportare la presa di decisioni. Le raccomandazioni fornite contribuiscono al miglioramento continuo dei processi aziendali, garantendo una gestione più efficiente ed efficace delle risorse.
Valutazione delle procedure di revisione interna e risk management:
Oltre alle attestazioni specifiche, l'assurance delle informazioni comprende anche la valutazione delle procedure di revisione interna e il risk management. Gli esperti valutano l'efficacia dei processi di revisione interna nel garantire il rispetto delle normative e la correttezza delle informazioni aziendali. Inoltre, attraverso l'analisi di bilancio, viene effettuata una valutazione delle controparti al fine di identificare e mitigare i rischi finanziari associati. Queste attività di valutazione contribuiscono a garantire un ambiente aziendale solido e ben controllato.
L'assurance delle informazioni aziendali attraverso attestazioni e asseverazioni svolge un ruolo fondamentale nel garantire la fiducia degli stakeholder e nella corretta gestione delle informazioni aziendali. Attraverso l'applicazione di principi e standard professionali, i professionisti forniscono una valutazione indipendente e obiettiva che aumenta la credibilità delle aziende e delle loro prospettive future. La fiducia derivante da tali attività consente alle aziende di affrontare con successo le sfide e di adattarsi a un ambiente aziendale in continua evoluzione.
"Assurance e Asseverazioni: La chiave per la fiducia e il successo aziendale"
Articolo redatto da Francesco Cacchiarelli 04-02-2017
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Per le verifiche sugli adeguati assetti e sulla valutazione delle prospettive della continuità aziendale scrivici Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Collaboriamo anche con revisori, avvocati, banche, CFO, consulenti, organismi di vigilanza, temporary manager.
Il Ministero dello Sviluppo Economico e Unioncamere, sulla base di una convenzione siglata il 31 luglio 2015, stanno proponendo bandi di finanziamento rivolti alle imprese con l'obiettivo di promuovere e tutelare la proprietà intellettuale.
L'ultima misura è dedicata alla valorizzazione dei cosiddetti "Marchi storici", ovvero quei marchi la cui domanda di deposito sia antecedente al 1° gennaio 1967.
Il bando, dotato per la sua attuazione di risorse complessive pari a quattro milioni e cinquecentomila euro, ha come obiettivo espresso la valorizzazione della storia e della cultura d'impresa italiana, attraverso il rilancio di marchi storici nazionali, di proprietà di micro, piccole e medie imprese.
Per ottenere le agevolazioni, concesse nella forma di contributo in conto capitale, è necessario presentare un progetto - Project Plan - riguardante prodotti e servizi afferenti l'ambito di protezione del marchio con l'indicazione degli obiettivi e dei relativi costi.
Leggi tutto: Marchi storici, dal 4 aprile 2017 al via il...
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